Britney Spears: il padre Jamie rinuncia alla tutela dopo 13 anni di abusi

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Che splendida notizia quella che leggiamo oggi sulle testate più importanti! La BBC ha infatti annunciato che Jamie Spears, padre della principessa del pop Britney Spears, ha presentato al tribunale di Los Angeles la richiesta ufficiale per concludere la tutela legale nei confronti della figlia. Nel documento leggiamo che lui ha sempre voluto il meglio per la figlia ma che «se vuole mettere fine alla tutela e ritiene di poter gestire la sua vita, allora è giusto che abbia una possibilità». Finalmente, questa volta, possiamo davvero festeggiare!

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Fonte: Twitter

Sono ormai mesi che ne parliamo, da quando la verità ha cominciato a salire a galla un po’ per tutti e abbiamo deciso di ascoltare, dopo 13 anni, quello che Britney Spears ha da dire. Il primo piccolo passo è stato ottenuto quando ha potuto scegliere da sola il suo avvocato e soprattutto quando ha ottenuto il possesso dei suoi social, decidendo di sua volontà cosa postare e cosa no, cosa dire e cosa no. Pensate che proprio nelle ultime ore abbiamo saputo che Iggy Azalea ha inviato dei filtri carini alla cantante per usarli su Instagram.

Qualche mese fa siamo stati felici di farvi sapere che la giudice Brenda Penny aveva stabilito che il padre di Britney Spears, Jamie, non aveva più il totale controllo sulle finanze della figlia 39enne, ma che avrebbe dovuto, da quel momento in poi, collaborare con la Bessemer Trust, una società di servizi finanziari. Quella era solo una prima piccola vittoria per la cantante, soprattutto dopo l’uscita del documentario che racconta questa brutta e tragica storia, Framing Britney Spears.

La storia ha radici nel 2008, anno che noi ricordiamo con il crollo nervoso di Britney Spears (le sue foto con la testa rasata hanno fatto letteralmente il giro del mondo) e in cui il padre Jamie è ufficialmente divenuto il tutorie legale del patrimonio e della carriera della figlia popstar, venendo pagato (come se un padre dovesse essere pagato per accudire la propria figlia) la bellezza di 130 mila dollari all’anno.

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Fonte: Twitter

Per anni Britney Spears non si era lamentata di questa conservatorship, così viene chiamato in America in termini legali questo tipo di tutela applicata a chi ha disturbi mentali o è troppo anziano, ma lo scorso anno tutto è cambiato (il New York Times ha recentemente pubblicato un articolo in cui si vede che, però, Britney ha provato per anni del conservatorship del padre), quando, tramite il suo legale Samuel Ungham III, aveva fatto sapere in tribunale di essere «fortemente contraria» alla tutela paterna, minacciando anche di non cantare più finché le cose non sarebbero cambiate.

Sono ormai anni che i fan di Britney Spears ma anche amici o colleghi come Miley Cyrus (al pre-Super Bowl ha urlato “Amiamo Britney!”), Cher, Paris Hilton (cara amica della bionda), Ariana Grande lottano per liberarla dalle grinfie paterne, con #FreeBritney, cercando di informare il più possibile il mondo di quello che le sta accadendo. Anche durante l’udienza da cui è uscita con una piccola vittoria, i fan manifestavano all’estero del tribunale con cartelli con scritto #FreeBritney.

L’ultima notizia risaliva al mese scorso, quando ha cominciato a girare la voce che riguarda Jamie Spears: sembrava infatti che avesse deciso di dimettersi ufficialmente come tutore, ma il suo avvocato intanto diceva «non ci sono, infatti, motivi reali per sospendere o rimuovere Mr. Spears come tutore delle proprietà… ed è molto discutibile se un cambiamento del tutoraggio in questo momento sarebbe nel migliore interesse di Ms. Spears». Oggi, però, la notizia è ufficiale: Jamie non sarà più il tutore di Britney Spears.

Britney Spears è libera: il padre non sarà più il suo tutore

Il padre di Britney Spears ha ufficialmente depositato i documenti al tribunale di Los Angeles per porre fine a 13 anni di conservatorship, descritti dalla pop star “abusivi“, nei confronti della vita della figlia, che non aveva diritto a vivere come preferiva, a lavorare quando voleva e soprattutto a poter possedere i suoi soldi e guadagni. Ha affermato che Britney adesso «ha il diritto che la corte ora seriamente prenda in considerazione se questa conservatorship non sia più necessaria».

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Fonte: Twitter

Nei documenti presentati alla Corte leggiamo che «i recenti eventi relativi a questa tutela hanno messo in dubbio se le circostanze siano cambiate a tal punto che potrebbero non esistere più i motivi per l’istituzione di una tutela». Aggiunge poi che se la figlia, come ha detto più volte alla Corte, vuole gestire come preferisce la sua vita, lui vuole darle questa possibilità poiché ha sempre e solo voluto il suo bene. Britney Spears due mesi fa aveva anche detto al giudice di voler denunciare il padre per «abuso di tutore». Sarà per questo che ha deciso di lasciarla libera?

«La sig.ra Spears ha detto a questa corte che intende riavere il controllo della sua vita senza le barriere di sicurezza di una tutela. Come il signor Spears ha detto più e più volte, tutto ciò che vuole è ciò che è meglio per sua figlia. Se la signora Spears vuole porre fine alla tutela e crede di poter gestire la propria vita, il signor Spears crede che dovrebbe avere questa possibilità».

Documento di Jamie Spears

Aggiungiamo, infine, che nella petizione presentata da Jamie Spears in tribunale non è presente alcuna menzione per la perizia psichiatrica che era stata menzionata più volte e a cui Britney Spears si era fermamente opposta. Questo significa che la cantante non dovrà sottoporsi ad alcuna perizia ma potrà semplicemente prendere il controllo della sua vita. Adesso aspettiamo solo che sia tutto ufficiale. Complimenti alla principessa del pop per questo splendido traguardo!

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