Berlusconi contro Zelensky e la scelta di Meloni di sostenere l’Ucraina

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Non so perché siamo troppo sorpresi di questa dichiarazione, considerando non solo il personaggio di Berlusconi, ma anche la sua grande amicizia con Vladimir Putin. Eppure, tutti sembrano essere caduti dalle nuvole perché il leader di Forza Italia ha detto che, se fosse stato lui premier, non avrebbe mai parlato con il Presidente ucraino Zelensky. Ovviamente, dichiarazioni del genere, hanno nuovamente fatto discutere il governo e Palazzo Chigi ha subito dovuto rilasciare una dichiarazione per ribadire il sostegno all’Ucraina. E intanto siamo (di nuovo) lo zimbello del mondo.

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Facciamo prima un salto indietro, a quando Silvio Berlusconi, con il suo solito tono ironico di chi può dire qualsiasi cosa senza avere alcuna ritorsione in quanto sei considerato come lo zio anziano e imbarazzante alle cene di famiglia, disse ai giornalisti di non aver sentito l’amico Putin di recente, ma che erano molto amici e che gli ha anche «fatto due telefonate all’inizio di questa operazione [la guerra in Ucraina ndr] e non ho avuto risposte». «Dopo questo mi sono astenuto da ulteriori tentativi», aveva aggiunto.

Tuttavia, se ad aprile aveva condannato la guerra definendola «un’aggressione militare inaccettabile». «Una crisi di fronte alla quale abbiamo un duplice dovere: quello di lavorare per la pace e quello di fare la nostra parte con l’Alleanza Atlantica, con l’Occidente, con l’Europa, per porre fine ad un’aggressione militare inaccettabile», le cose adesso sono un po’ cambiate, o forse ha semplicemente deciso che non è più in campagna elettorale e non deve convincere nessuno che è una persona diversa da quella che è (ci ha mai provato, in effetti?).

Ma in realtà già a giugno 2022 disse che se fosse stato presidente della Repubblica (sempre con queste catastrofiche eventualità) sarebbe «potuto andare e ripetere con Putin quello che ho fatto nel 2008», ovvero tenerlo «al telefono cinque ore» e dirgli «“sappi che se domani mattina invadi la Georgia divorzi dall’Unione Europea, dalla Nato e dagli Usa”. Alle 10 di mattina arrivò l’ordine da Mosca alla truppa di ritirarsi». Adesso, però, le opinioni dell’ex premier oggi senatore sulla guerra in Ucraina sembrano essere (di nuovo) cambiate.

Le scandalose dichiarazioni di Berlusconi su Zelensky

«Io a parlare con Zelensky? Se fossi stato il presidente del Consiglio non ci sarei mai andato. Non doveva attaccare il Donbass», ha detto Silvio Berlusconi dopo aver votato per le elezioni regionali lombarde al suo seggio di via Ruffini a Milano. Continua poi: «Giudico molto, molto negativamente il comportamento di questo signore [Zelensky, ndr], perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Sarebbe bastato che non attaccasse le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto». E ha anche delle opinioni su come fermare la guerra.

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«Per fermare la guerra basterebbe che il signor presidente americano prendesse Zelensky e gli dicesse: ‘È a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l’Ucraina dal valore di 6, 7, 8, 9 mila miliardi di dollari, a una condizione: che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi», ha detto Berlusconi. Insomma, la sua è un’opinione esplicitamente filo-russa e filo-Putin, ed è proprio su questo che il governo Meloni ha puntato per giustificare queste parole.

Secondo un esponente del governo, infatti, Silvio Berlusconi sarebbe semplicemente «vittima della propaganda di Mosca e delle fake news russe, che riescono a permeare le posizioni di tanti, in Italia e in Europa». Però un conto è se ci casca Gianluigi che di professione fa il commentatore seriale su Facebook, un altro conto è se a cascare alle fake news è un senatore. Palazzo Chigi, comunque, ribadisce il proprio sostegno all’Ucraina: «Il sostegno del governo all’Ucraina è saldo, come conferma il programma e tutti i voti parlamentari della maggioranza».

Anche Forza Italia cerca di mettere una toppa al buco: «Forza Italia è da sempre schierata a favore dell’indipendenza dell’Ucraina, dalla parte dell’Europa, della Nato e dell’Occidente. In tutte le sedi continueremo a votare con i nostri alleati di governo rispettando il nostro programma», ha detto il ministro degli Esteri, ed esponente di Fi, Antonio Tajani. In una nota di Forza Italia si legge poi: «Il sostegno del presidente Berlusconi in favore dell’Ucraina non è mai stato in dubbio, ha solo espresso la sua preoccupazione per evitare la prosecuzione di un massacro». Sminuire, sminuire sempre senza mai chiedere scusa. Te lo insegnano ai corsi per diventare un politico di destra.

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Intanto all’estero le testate più importanti riprendono le parole di Berlusconi. Reuters, ad esempio, ricorda che non è la prima volta dall’inizio della guerra della Russia contro l’Ucraina che il leader di Forza Italia fa uscite del genere: «Berlusconi, 86 anni, si è spesso vantato della sua amicizia con il presidente russo Vladimir Putin fino all’invasione russa dell’Ucraina. Ha scatenato una tempesta lo scorso settembre, dopo avere affermato che Putin era stato spinto a entrare in guerra e che voleva mettere “persone perbene” a capo di Kiev».

Da Mosca, invece, arrivano i grazie al politico italiano, tramite la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: «Non spetta a me giudicare e dare i voti a Berlusconi, queste sono cose che riguardano gli italiani. Mi limito ai fatti, e i fatti dicono che per otto anni, dal 2014, la Russia ha insistito perché fossero applicati gli accordi di Minsk per la pace in Ucraina. Ma questo non era quello che l’Occidente aveva in mente».

Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky, a La Repubblica commenta: «Berlusconi è un agitatore vip che agisce nel quadro della propaganda russa, baratta la reputazione dell’Italia con la sua amicizia con Putin. Le sue parole sono un danno per l’Italia. Getti la maschera e dica pubblicamente di essere a favore del genocidio del popolo ucraino». Ancora non arrivano, invece, dichiarazioni dall’altro ex fan di Vladimir Putin, Matteo Salvini. Sarà impegnato a commentare qualche post della sua squadra del cuore?

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