Berlusconi al Quirinale: come passare dal simbolo di lotta alla mafia, a un finanziatore di Cosa Nostra

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Quando ieri mi sono svegliata e ho letto: «Centrodestra candida Berlusconi come Presidente della Repubblica», la prima cosa che ho pensato è stata che non poteva essere vero. Poi, però, ho ricordato il livello di politici di cui l’Italia sta godendo in questi anni, e mi sono resa conto che in realtà non sono minimamente stupita. La seconda cosa che ho invece pensato, è che se Berlusconi vuole, ci riesce, considerando tutto il potere che possiede, non prendiamoci in giro. Il terzo pensiero, invece, è stato un’oscillare fra non tornare mai più in Italia e tornarci solo per manifestare. Ah, Italia Italia.

I Pinguini Tattici Nucleari cantano «Italia Italia che sei meno scontata di una condanna di Berlusconi, e che i tuoi figli sono così viziati che non sognano altro di levarsi dai coglioni. Italia Italia che mi hai dato l’addio all’aeroporto con le mani sudate e l’occhio piorno, Italia Italia che chi resta sogna di partire e chi se ne va sogna di farci ritorno», e credo che non ci siano parole più adatte per descrivere questo momento storico in cui rischiamo di passare dal fratello di una vittima di mafia, da un simbolo di lotta alla mafia, a una persona che ha invitato a casa sua un mafioso e ha finanziato Cosa Nostra.

Abbiamo visto la destra fallire a livello umanitario, li abbiamo visti sbraitare, urlare, dire cattiverie, cambiare idea ogni due giorni, essere incoerenti con se stessi, sparare tantissime fake news solo per ottenere qualche consenso in più, eppure riunendosi a Villa Grande a Roma e decidendo di appoggiare all’unanimità Berlusconi come Presidente della Repubblica, descrivendolo come «la figura adatta a ricoprire in questo frangente difficile l’alta carica con l’autorevolezza e l’esperienza che il Paese merita e che gli italiani si attendono», hanno davvero dato il peggio di se stesso.

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Sempre la solita coerenza della coppia Salvini-Meloni

Vediamola, quindi, questa figura autorevole e piena di esperienza, vediamola questa persona che gli italiani si meritano. Che poi, forse se la meritano loro perché sono fatti della stessa pasta, ma di sicuro non ce la meritiamo noi. In primis, però, voglio chiedervi di firmare la petizione creata da il Fatto Quotidiano: Berlusconi al Quirinale? No grazie. Al momento sono state raggiunte quasi 250.000 firme, ma abbiamo ancora tempo per arrivare all’obiettivo di 300.000.

Perché Berlusconi non deve essere Presidente della Repubblica

Da dove potremmo iniziare? La prostituzione, tutti i processi (esiste letteralmente una pagina su Wikipedia per tutti i suoi processi, perché un piccolo paragrafo non bastava), il rapporto con Cosa Nostra e già solo questi tre dovrebbero bastare, per una persona dotata di un quoziente intellettivo e soprattutto di sensibilità, per non candidare Silvio Berlusconi al Quirinale, come successore di Sergio Mattarella, fratello di Piersanti, ucciso nel 1980 da Cosa Nostra.

Per parlare del rapporto di Berlusconi con la mafia, comunque, dobbiamo parlare del suo braccio destro, Marcello Dell’Utri, condannato a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, in quanto mediatore fra Cosa Nostra e… Silvio dal 1974 (in quest’anno ci fu un meeting a Milano fra l’ex premier, il suo assistente, Francesco Di Carlo e niente di meno che Stefano Bontate, capo di Cosa Nostra e il cui consigliere Mimmo Teresi aveva stretti rapporti con Dell’Utri) al 1992. Per dirlo con le giuste parole, questa condanna attestò che

«grazie all’opera di intermediazione svolta da Dell’Utri veniva raggiunto un accordo che prevedeva la corresponsione da parte di Silvio Berlusconi di rilevanti somme di denaro in cambio della protezione da lui accordata da Cosa Nostra palermitana. Tale accordo era fonte di reciproco vantaggio per le parti che a esso avevano aderito grazie all’impegno profuso da Dell’Utri: per Silvio Berlusconi esso consisteva nella protezione complessiva sia sul versante personale che su quello economico; per la consorteria mafiosa si traduceva invece nel conseguimento di rilevanti profitti di natura patrimoniale.

Tale patto non era stato preceduto da azioni intimidatorie di Cosa Nostra palermitana in danno di Silvio Berlusconi e costituiva piuttosto l’espressione di una certa espressa propensione a monetizzare per quanto possibile il rischio cui era esposto».

Sappiamo però che Bontate morì all’inizio degli anni Ottanta e che il suo successore fu Toto Riina. Ebbene, per la Cassazione, la «morte di Bontate e Teresi e il sopravvento di Riina e dei corleonesi non aveva mutato gli equilibri che avevano garantito l’accordo nel 1974 tra Berlusconi e Cosa Nostra grazie all’intermediazione di Dell’Utri, che aveva assicurato da un lato la generale protezione dell’imprenditore, e dall’altro profitti e guadagni illeciti utili al rafforzamento dell’organizzazione mafiosa, che per circa un ventennio aveva mantenuto contatti con il facoltoso imprenditore». Ma di cosa stiamo parlando? Presidente della Repubblica? E questo è solo l’inizio, ma se volete saperne di più, vi rimandiamo a questo sito.

Dopo il rapporto con la mafia, che è comunque già un grandissimo motivo per cui il Cavaliere non dovrebbe essere Presidente della Repubblica, ci sono le condanne e i tantissimi processi. Fino a qualche mese fa parlavamo di lui per il processo di Ruby Ter, ma ancora prima è stato condannato in via definitiva per aver frodato il fisco, per aver derubato lo stesso Stato per cui il centrodestra lo ha candidato a Presidente della Repubblica in quanto persona più adatta.

Da Presidente del Consiglio, ha «abusato dei pubblici poteri per piegare il Parlamento ad approvargli 60 leggi ad personam, alcune bocciate dalla Consulta perché incostituzionali», leggiamo sulla petizione di Il Fatto Quotidiano. «Era affiliato alla loggia occulta P2. Ha corrotto parlamentari per ribaltare le sconfitte elettorali. Ha elevato a sistema il conflitto d’interessi, legittimando anche quelli degli altri. Ha sdoganato i peggiori disvalori, facendo pubblico vanto di condotte prima relegate alla clandestinità. Ha trasformato Camera, Senato ed enti locali in stipendifici per i suoi avvocati, coimputati, lobbisti, camerieri, badanti, Papi girl, igieniste dentali».

Poi, con cosa continuiamo… Davvero ci sarebbero così tanti motivi per cui Berlusconi non deve essere Presidente della Repubblica, che non so neanche come continuare. Oh, giusto. La censura. Sì, l’ex Premier ha fatto sì che la Rai cacciasse tutti i giornalisti e gli artisti che a lui non piacevano, un po’ come avrebbe voluto fare il governo polacco che ogni giorno critichiamo, con TVN24. Vogliamo trasformarci nella Polonia? Facciamo concorrenza allo Stato più ultra-conservativo, misogino, sessista e omofobo dell’Europa? Siamo sicuri che a Simone Pillon farebbe piacere.

Parliamo poi di quando ha calunniato «i migliori magistrati e giornalisti, oltre agli oppositori che ostacolavano i suoi disegni eversivi». Ovviamente non possiamo non citare anche quella volta in cui ha elogiato Benito Mussolini, o tutte le volte in cui il gruppo ha corrotto politici, giudici, ufficiali della Guardia di Finanzia, testimoni, con i soldi del Cavaliere. E poi… tutte le figuracce che ha fatto fare all’Italia. Ma ce lo vedete un Presidente della Repubblica che parla di “andare a puttane” o che fa le corna nelle foto come un bambino di 12 anni?

Siamo finiti sulle televisioni di tutto il mondo perché ha descritto Barack Obama come «uno un po’ abbronzato», dicendo poi che anche la moglie dell’ex Presidente degli Stati Uniti d’America, era abbronzata. Ricorderemo per sempre l’articolo del 2010 del The Telegraph, intitolato «Silvio Berlusconi ritiene che gli immigrati non sono i benvenuti, ma le “belle ragazze” possono restare», o ancora quando disse che «una ragione per investire in Italia è che ci sono bellissime segretarie» e ci sono così tante cose sbagliate in queste ultime frasi che non sapremmo neanche da dove iniziare.

Noi, però, concludiamo qui, e lasciamo la parola al popolo italiano, sperando che venga ascoltato e che il Cavaliere non diventi davvero presidente, perché di disgrazie in questi due anni ne abbiamo avute già troppe.

Berlusconi Presidente, PD e M5S si oppongono

«Silvio Berlusconi alla Presidenza della Repubblica è per noi un’opzione irricevibile e improponibile. Il centrodestra non blocchi l’Italia. Qui fuori c’è un Paese che soffre e attende risposte, non possiamo giocare sulle spalle di famiglie e imprese», scrive Giuseppe Conte sul suo profilo Twitter. Gli dà man forte Enrico Letta: «ripeto quello che ho sempre detto, il candidato deve essere unitario e non divisivo. Non deve essere un capo politico, ma una figura istituzionale».

Per Liberi e Uguali parlano Loredana De Petris e Federico Fornaro. La prima afferma che «la candidatura offerta dal vertice del centrodestra a Silvio Berlusconi è semplicemente irricevibile», mentre il secondo ritiene che la candidatura «emersa dal vertice del centrodestra è francamente irricevibile ed è l’esatto contrario di quello che servirebbe in questa difficile e complessa fase della storia nazionale».

Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana ritiene che «la destra che propone Berlusconi non è divisiva. È la destra. E la destra italiana non ama la Costituzione. Sottovalutare è pericoloso. Serve una proposta che eviti al Paese un pericoloso salto nel buio». Ovviamente non manca neanche il Popolo Viola. Gianfranco Mascia e Adele Palazzo annunciano un’altra manifestazione, lanciando anche un appello a tutte le forze democratiche:

«Sembra di vivere un brutto film già visto, con il Cavaliere Nero come protagonista, ma noi non ci stiamo, dobbiamo reagire, per questo torneremo in piazza il 25 gennaio dalle 15, probabilmente in piazza Santi Apostoli. Lanciamo un appello a tutte le forze democratiche, alle associazioni, ai partiti a tutte le personalità e le cittadine e i cittadini a partecipare con noi a questa iniziativa che abbiamo deciso di organizzare il secondo giorno delle votazioni, una volta che avremo constatato che il peggiore incubo che possa capitare alla democrazia italiana sia davvero accaduto».

Dalla destra, intanto, Giovanni Toti fa sapere che «Berlusconi sarà il primo eventualmente a fare un passo indietro ove non vi fosse la possibilità». Maurizio Lupi, invece, afferma che «noi gli abbiamo detto che vogliamo un presidente, non solo un candidato presidente. E tutti abbiamo la preoccupazione di evitare una cocente sconfitta a un uomo con la sua storia e il suo prestigio». Renzi, intanto: «Se il centrodestra propone un candidato che fa l’interesse dell’Italia e degli italiani, se è autorevole, credibile e adatto siamo pronti a votarlo. Bisogna vedere chi è, qual è. Ma il centrodestra dovrà presentare un nome diverso da Berlusconi. Sarà in grado? Vedremo».

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Fonte: DavideFrate su Twitter

L’opinione del popolo italiano

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