Il Dresscode e i simboli principali da rispettare del BDSM

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Nell’ambito BDSM, il dresscode è un codice di regole che definisce l’abbigliamento appropriato per eventi o luoghi di socializzazione ed incontri, come club privé o feste private. Il dresscode deve essere rispettato in maniera molto attenta, e impone in modi piuttosto rigidi, quali abbigliamenti siano consentiti, e quali invece non siano permessi.

Per chi ancora non lo sapesse, con il termine BDSM si va ad indicare un insieme di pratiche amatoriali, carnali e relazionali che puntano a condividere fantasie basate sul dolore, sulla differenza tra due figure (dominante e sottomesso) e su metodi di umiliazione tra partner consenzienti, che traggono piacere da tali pratiche. Potrebbe interessarvi leggere: BDSM: tutto quello che dovresti sapere fra definizioni e termini principali.

Il dresscode

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Fonte: FreePik

La regola basilare riguarda in generale la funzione erotica dell’abbigliamento, che deve in ogni caso risaltare per feticismo per esibizionismo o appetibilità carnale. Sono dunque in generale da escludersi abiti come jeans, t-shirt e, in linea di massima tutti gli abbigliamenti di uso quotidiano o domestico, quali tute o pantaloni comodi, scarpe da ginnastica, etc.

Gli abbigliamenti che di norma vengono invece inclusi nei dresscode più usuali prevedono:

  • Abiti di gomma, di latex o di pelle.
  • Uniformi militari, in particolare per gli uomini, con esclusione perlopiù di uniformi naziste, che in alcuni paesi sono considerate sconvenienti.
  • Uniformi scolastiche, soprattutto per le donne.
  • Abiti formali da lavoro, modificati con accessori per sottolineare il ruolo dominante o remissivo dei soggetto (la frusta o il collare).
  • Abiti particolarmente provocanti o esibizionisti, soprattutto nel caso di soggetti sottomessi, in particolare donne: questo abbigliamento può prevedere anche l’esposizione di parti erotiche del corpo come il seno o le natiche.
  • Head Herness, un accessorio costruito assemblando più cinghie e progettato per cingere il capo, chiuso dietro alla nuca grazie a delle cinghie.
  • L’abbigliamento intimo, con l’uso tuttavia di capi di uso non quotidiano, il corsetto o per gli uomini il perizoma, ovvero di intimo di latex o fetish.

I due simboli importanti da rispettare del BDSM

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Emblema a forma di triscele

Un primo simbolo è l’emblema a forma di triscele ispirato al simbolismo celtico ed elaborato nel 1994 per permettere a tutta la comunità BDSM di riconoscersi sotto una univoca bandiera.

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Bandiera della subcultura leather

Un altro è invece la bandiera della subcultura leather dagli anni ’90. È stata progettata da Tony DeBlase nel 1989 ed è stato subito accolto dalla comunità gay di Leather. Da allora è diventata associata a Leather in generale e anche a gruppi correlati.

La sottocultura della pelle denota pratiche e stili di abbigliamento organizzati intorno ad attività carnali che coinvolgono capi in pelle: indossare indumenti di pelle è un modo in cui i partecipanti a questa cultura si auto-consapevolmente distinguono dalle tradizionali culture carnali, spesso associate a pratiche BDSM e alle sue numerose sottoculture. Indossare vestiti di pelle nera è una moda erotica che esprime una mascolinità accentuata l’appropriazione del potere carnale; amore per motociclette, motociclette e indipendenza e/o impegno nel feticismo del cuoio.

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