Basma Afzaal: 18enne pakistana scappata dal matrimonio combinato

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Ci ricorda fin troppo il caso di Saman Abbas, ma speriamo che non abbia lo stesso epilogo. Basma Afzaal è una 18enne originaria del Pakistan ma che vive insieme alla sua famiglia a Galliera Veneta, in provincia di Padova, scomparsa il 31 maggio. Dalle informazioni raccolte finora, sembra che la ragazza sia scappata in Francia da un ragazzo conosciuto online per evitare un matrimonio combinato dalla propria famiglia. È l’ennesimo caso di ragazze che nel 2022 vengono forzate a sposare qualcuno.

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Abbiamo parlato di Saman Abbas nonostante sembra che Basma Afzaal non sia in pericolo, in quanto si sarebbe allontanata di sua spontanea volontà proprio per evitare un matrimonio combinato, questo vogliamo sottolinearlo. Al momento sembrano non esserci prove che portino a pensare che la ragazza sia stata uccisa o rapita, mentre per la ragazza sempre di origini pakistane scomparsa lo scorso anno, tutto sin dall’inizio ha fatto puntare le dita contro la sua stessa famiglia.

Sottolineiamo anche che su Cup of Green Tea non condanniamo alcuna religione, il problema sono gli estremismi. Estremisti sono stati quei ragazzi che hanno decapitato il cugino omosessuale, quasi con il consenso dei genitori. Estremismo è la mamma di Malika che l’ha cacciata da casa solo perché lesbica. Estremismo sarebbe quello dei genitori di Saman Abbas, che hanno ucciso la propria stessa figlia solo perché non voleva avere un matrimonio combinato con un cugino in Pakistan.

A ciò, ci aggiungiamo che Saman Abbas come anche Basma Afzaal sono solo due delle tante ragazze che si oppongono al matrimonio combinato. Tiziana Dal Pra, fondatrice dell’associazione Trama di Terre che si occupa proprio di aiutare le ragazze a imporsi contro questo orrore sottolineò in un’intervista a Il Fatto Quotidiano che «non lo fanno per imitare l’Occidente, ma perché una donna ha diritto di dire no». Ed entrambe le donne hanno avuto il coraggio di dire no, ma non è stato abbastanza: «In Italia non sono mai state fatte campagne di sensibilizzazione nazionali come in altri Stati. Ne parliamo da anni, eppure niente».

La scomparsa di Basma Afzaal

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Basma Afzaal è scomparsa da Padova a fine maggio, ha 18 anni ed era cosciente del fatto che il padre, molto religioso, era tornato in Pakistan per darla in sposa a qualcuno che lei non conosceva e, soprattutto, non amava. E per questo motivo, aiutata da un amico, forse il suo fidanzato o comunque qualcuno di cui si fidava molto, ha preso un treno per la Francia e, al momento, si troverebbe proprio lì. Queste sono le prime ipotesi emerse dalle indagini svolte dalla polizia.

Alcune amiche della scuola professionale Lepido Rocco di Castelfranco Veneto (Treviso) avrebbero aiutato la ragazza a scappare. Le lezioni si erano concluse il 28 maggio, e in questa settimana avrebbe dovuto svolgere gli esami di abilitazione professionale. Ma nell’ultimo periodo Basma aveva saltato diverse ore di lezioni, parlando per ore e ore al telefono in un bar vicino alla sua scuola, probabilmente per organizzare la fuga.

La procura di Padova ha già aperto un fascicolo per indagare sulla scomparsa. A coordinare le indagini il pm Roberto Piccione, che ha incaricato i militari di sentire la famiglia ma anche le compagne di scuola della ragazza. Per fortuna, comunque, sono state già escluse le ipotesi di rapimento o, peggio, omicidio, poiché Basma Afzaal sembra essersi allontanata volontariamente con dei contanti in tasca (poco meno di €20 ma qualcuno le ha pagato il viaggio) e con l’aiuto di un’amica.

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Il cugino ha lanciato l’appello sui social: «Abbiamo provato a chiamarla al suo cellulare ma risulta sempre spento, abbiamo fatto segnalazione ai carabinieri, che ora stanno indagando. Vi invito cordialmente a condividere il post. Se avete sue notizie ci dareste una grandissima mano, nel caso in cui la vedeste chiamate il 112». Il sindaco Italo Perfetto ha scritto di aver saputo della scomparsa proprio da quel post, «dopo di che mi sono subito messo in contatto con i carabinieri che al momento stanno svolgendo le prime indagini, per capire innanzitutto se l’allontanamento sia stato volontario oppure no».

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