La vera storia di The Orphan – Una tazza d’horror #2

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Rieccoci con il secondo appuntamento con la nostra rubrica, Una tazza d’horror. Nello scorso articolo abbiamo parlato della famiglia Savopoulos (che se vi fa piacere vi invito a leggere) storia davvero tragica e con tanti punti interrogativi. Quest’oggi parleremo della storia di Barbora Skrlová, il quale ha ispirato l’horror “Orphan” che raccontava la storia di una ragazzina adottata da una famiglia, ma che di infantile aveva ben poco, infatti era in realtà già una donna, che sfruttando la sua anomalia genetica, soggiogava i suoi genitori adottivi in modo subdolo e perverso.

Chi è Barbora Skrlová e cosa è accaduto?

Barbora Skrlová è nata nella Repubblica Ceca e e fin dalla nascita soffre di ipopituitarismo, una malattia che colpisce la ghiandola dell’ipofisi, situata nell’ipotalamo, il che le ha permesso di spacciarsi per una ragazzina di 12 anni, anche se in realtà la sua età era più del doppio. Non si sa assolutamente nulla dei suoi genitori e della sua infanzia, tranne che è stata rinchiusa in un centro psichiatrico quando era adolescente poiché mostrava comportamenti schizofrenici e paranoici. La donna, rendendosi conto della sua malattia, non ha esitato a usarla a suo favore, ingannando molte persone per adottarla e manipolando le autorità.

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Barbora Skrlová

Klara e Katherina Mauerova sono due sorelle nate in Repubblica Ceca proprio come Barbora Skrlová e fanno parte della classe media. Non hanno avuto un’infanzia facile, in quanto soffrivano di schizofrenia, ma nonostante ciò hanno cercato di condurre una vita “normale”. Klara è stata la prima ad incontrare Barbora, mentre studiava all’università.

Si dice che abbiano parlato per giorni e siano diventate ottime amiche. Barbora confidò a Klara che era scappata da un centro di recupero giovanile perché era sottoposta a maltrattamenti e che non aveva nessun posto in cui vivere. Klara impietosita decise così di portarla a casa a Kuřim, dove viveva con sua sorella Katherina e i suoi due figli di 8 e 10 anni. Barbora Skrlová con le sue subdole manie di persuasione, riuscì a convincere le due donne ad adottarla.

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Klara e la sorella Katerina

Klara era sempre stata una madre amorevole e premurosa nei confronti dei suoi due figli, ma l’arrivo di Barbora cambiò completamente l’atteggiamento della donna. Si dice che Barbora abbia incoraggiato le due sorelle ad unirsi a una presunta setta religiosa e fu in quel momento che le cose iniziarono a peggiorare. Questa setta era detta “Il Movimento del Graal”, ed era guidata da qualcuno che si faceva chiamare “Il Dottore”, che comunicava con i suoi fedeli seguaci tramite messaggi che incoraggiavano il cannibalismo, l’incesto e la promiscuità sessuale.

Barbora Skrlová cominciò ad essere gelosa dei due figli di Klara e convinse le due donne che i bambini andavano puniti e castigati. Klara sotto le indicazioni di Barbora, fece costruire una gabbia di ferro nel seminterrato di casa, dove rinchiuse i suoi figli completamente nudi.I due piccoli vennero abusati e torturati nel modo peggiore, lasciati senza cibo, né acqua e in condizioni igieniche impensabili. Acquistò una telecamera di sorveglianza che venne installata nel seminterrato, per controllare i bambini durante la loro assenza.

Per fortuna, i vicini acquistarono lo stesso modello di telecamera e per un caso fortuito, ricevettero il segnale e le immagini anche della telecamera collocata nel seminterrato e inorriditi chiamarono immediatamente le autorità. La polizia una volta raggiunta la cantina, rimase pietrificata di fronte a quella scena raccapricciante. I due bambini erano completamente nudi e sdraiati nei loro stessi escrementi e udirono anche il grido di una ragazza che chiedeva aiuto…la stessa Barbora che fece credere alle autorità di essere lei stessa una vittima delle due sorelle.

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Klara e i due figli

Le due sorelle vennero immediatamente arrestate e i due bambini, portati d’urgenza in ospedale, dove uno di loro purtroppo morì a causa delle ferite riportate. Barbora nel frattempo riuscì a sfuggire alla sorveglianza e sparì. Si dice che riuscì a scappare dalla Repubblica Ceca, con l’aiuto dei seguaci della setta e arrivò in Norvegia, sotto le false sembianze di un ragazzo di 14 anni. Si tagliò i capelli e ingrassò di parecchi chili, facendosi chiamare Adam.

Ancora una volta, grazie alle sue capacità di persuasione, riuscì a farsi adottare da una famiglia, ma gli insegnanti della sua scuola cominciarono ad avere dei dubbi sulla sua vera origine e contattarono le autorità, che nel frattempo avevano già inviato un mandato di arresto internazionale nei suoi confronti.

Barbora Skrlová fu catturata in un paesino nel Nord della Norvegia e riportata cosi in Repubblica Ceca, dove fu accusata nel processo insieme a Klara, che fu condannata a 12 anni di carcere e Katherina a 10. Barbora fu condannata a 5 anni, in quanto i giudici dichiararono che non prese parte alle torture nei confronti dei due bambini, che furono inflitte solo da parte delle due sorelle. Nel 2011 venne rilasciata per buona condotta e la cosa più inquietante è che nessuno sa dove si trovi, forse in una famiglia, che l’ha adottata ignara della sua vera identità.

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