Palermo, bambina morta per una challenge su Tiktok (o forse no)

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Una bambina di 10 anni di Palermo è morta nelle ultime ore, soffocata dalla cinta dell’accappatoio. Di questa tragedia ancora non ci sono certezze, ma sul web e in varie testate le colpe sono ricadute su Tiktok, ultima applicazione utilizzata dalla bambina. Si parla di Hanging o Blackout Challenge ma, potete cercare voi stessi, sul social non risulta esserci nulla di minimamente pericoloso.

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Fonte: pixabay

Negli articoli che leggiamo online sulla bambina di 10 anni, le testate ci fanno sapere che queste challenge consistono nel soffocamento, sono delle sfide di resistenza in cui i ragazzi si strangolano con una cintura e cercano di capire fino a quanto resistono. Ma, facendo una brevissima ricerca, ci si rende conto che, in realtà, questa ipotetica challenge non esiste, o meglio le challenge ci sono ma sono fitness, con atleti che mentre si portano allo stremo fanno altre azioni.

Pensate un po’ che, da quando ha cominciato a girare la notizia sulla bambina di 10 anni morta a causa di un video su Tiktok, la morte della piccola è passata in secondo piano e tutti si sono soffermati sul fatto che esista una challenge del genere su Tiktok, senza neanche preoccuparsi di accertarsi che la notizia sia vera e non falsa, o almeno accertarsi se fosse solo un’ipotesi. Ovviamente il dubbio è nato nel momento in cui anche le testate più importanti hanno dato la notizia per certa.

Cercando la sfida sul social, infatti, si trova il video di un ragazzo che dà la colpa alla challenge e chiede di eliminarla… ma quella challenge già non esiste, e lui ha abboccato solo perché si è informato sulle testate importanti, che hanno dato la notizia per certa senza controllare neanche. Prima di cercare un colpevole, pensiamo che una bambina è morta ed è morta perché si è strangolata da sola causandole un coma irreversibile.

Poi pensiamo a chi dare la colpa, se proprio questo potrebbe farci sentire meglio. Potrebbe essere il social network come le chat online come quella sfida (che però su Tiktok non esiste!), o anche il fatto che una bambina di 10 anni avesse uno smartphone e dei social network. Può essere tutto questo messo insieme. Ma pensate davvero che dare la colpa a qualcuno possa far sentire meglio dei genitori che hanno perso la propria bambina di 10 anni?

Bambina di 10 anni morta a Palermo

La direzione strategica dell’Arnas Civico fa sapere che la piccola bambina di 10 anni si trova in morte cerebrale, era stata ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Di Cristina, in condizioni disperate. A trovarla erano stati i genitori, avevano cercato di chiamare l’ambulanza ma, non riuscendoci, hanno raggiunto l’ospedale in auto. La procura dei minori ha aperto un fascicolo per «istigazione al suicidio» contro ignoti. Tiktok si è già espresso a riguardo:

«Siamo davanti ad un evento tragico e rivolgiamo le nostre più sincere condoglianze e pensieri di vicinanza alla famiglia e agli amici di questa bambina. La sicurezza della community TikTok è la nostra priorità assoluta, siamo a disposizione delle autorità competenti per collaborare alle loro indagini».

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Fonte: pixabay

A parlare è un portavoce di Tiktok, affermando che sono ovviamente disponibili per collaborare in qualsiasi modo per evitare che una vicenda del genere possa ripetersi in qualsiasi modo. Sui social già i complottisti cominciano ad accusare il social di avere eliminato tutti i video, come se la polizia postale non potesse comunque averli.

Dei vicini di famiglia raccontano a La Repubblica di come le urla disperate della madre della bambina di 10 anni fossero disperate: «Siamo corsi tutti in strada, sentivamo delle urla terribili. La mamma gridava che la sua bambina era morta». Un parente, invece, rivela sempre a La Repubblica che chiamavano «disperatamente il 118 ma attaccavano la segreteria, il tempo era troppo poco. Abbiamo deciso di portare noi, con i genitori, mia nipote in ospedale».

L’ospedale ha poi diffuso un comunicato, firmato dal direttore sanitario Salvatore Requirez:

«La bambina di 10 anni, sulla cui identità vige il massimo riserbo,  è arrivata al pronto soccorso alle 21.04 di ieri, con mezzi propri, in arresto cardiorespiratorio di non precisabile durata temporale in quanto l’inizio è ricostruibile, con anamnesi indiretta, solo approssimativamente attraverso il racconto dei genitori che l’hanno accompagnata.

Immediatamente accolta in codice rosso ha usufruito delle manovre di rianimazione cardiopolmonare e il cuore ha ripreso il battito. Ha quindi subito eseguito una Tac encefalo che ha evidenziato una situazione di coma profondo da encefalopatia post anossica prolungata».

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Fonte: pixabay

I genitori della bambina di 10 anni hanno acconsentito alla donazione degli organi della loro piccola, mentre il sindaco di Palermo ha chiesto a tutte le scuole della città di tenere la bandiera a mezz’asta. Noi facciamo le più sincere condoglianze alla famiglia e agli amici della bambina, sperando che possa ottenere la giustizia che merita e che una situazione del genere non si ripeta mai più.

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