Una bambina di 11 anni è incinta, e la famiglia si rifiuta di farla abortire

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Una bambina di 11 anni che già in precedenza ha partorito dopo aver subito uno stupro ad appena 10 anni, è nuovamente incinta di un secondo bambino. Lo confermano le autorità brasiliane, dove è successa questa tragedia. La gravidanza è stata scoperta venerdì scorso, quando la bambina è stata esaminata durante il soggiorno presso un rifugio a Teresina, Piaui, Brasile nord-orientale. I servizi per l’infanzia hanno immediatamente riferito i risultati al Dipartimento di polizia per la protezione dei bambini e degli adolescenti (DPCA), che indagheranno sullo stupro e sulla gravidanza. La madre di lei si rifiuta di farla abortire.

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DPCA

L’aborto per le bambine è un argomento molto discusso nell’ultimo periodo. Ad esempio, Philip Gunn, membro della camera del Mississippi, ha affermato di ritenere che una ragazza di 12 anni violentata e messa incinta da suo padre non dovrebbe essere autorizzata ad abortire. Secondo lui le leggi sull’aborto non dovrebbero fare alcuna eccezione per lo stupro o per l’incesto, perché «la vita inizia al concepimento» e «ogni vita è preziosa». Tranne le vite delle bambine già in vita, però, di quella non importa.

Allo stesso modo, in Ohio, a una vittima di stupro di 10 anni, rimasta incinta, è stato negato l’aborto. «A una bambina di 10 anni vittima di abusi è stato negato un aborto in Ohio perché era incinta da 3 giorni e 6 settimane. Questa è una pazzia. Ha 10 anni!», ha scritto il procuratore generale della Carolina del Nord, Josh Stein, su Twitter. «Una bambina di 10 anni viene violentata. Lo Stato la costringe a rimanere incinta e le dice di considerarla una “opportunità”. Questo non è l’Iran. Questo non è Galaad. Questo non è ipotetico. Questo è successo oggi in Ohio», ha invece scritto Gavi Begtrup, candidato alla rappresentato dello Stato dell’Ohio.

11enne vittima di stupro rimane incinta: negato l’aborto dalla famiglia

La bambina sarebbe rimasta incinta per la seconda volta, ma il padre di lei ha detto alla polizia e ai media locali che sua figlia si rifiuta di rivelare chi è il padre, e al momento non ci sono dei sospetti ufficiali. Globo, quotidiano del Brasile, ha confermato che l’undicenne porterà a termine la gravidanza, sebbene abbia la possibilità di ricorrere all’aborto in quanto è consentito in caso di stupro. Il caso è esploso solo qualche mese dopo che il presidente Bolsonaro ha denunciato l’aborto di un’altra vittima di stupro, anche lei undicenne, definendolo “inaccettabile“.

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La ragazza la cui gravidanza è stata scoperta dai servizi sociali venerdì è rimasta incinta per la prima volta nel gennaio 2021 dopo essere stata stuprata. Un cugino, che presumibilmente era uno dei sospettati, è stato ucciso poco dopo la notizia del crimine, anche se il suo assassino non è stato trovato e il movente non è mai stato ufficialmente stabilito. I genitori della piccola sono divorziati e vivono separatamente, ma entrambi hanno deciso che la figlia avrebbe portato il bambino a termine la gravidanza, andando contro il parere dei professionisti medici e legali.

Dopo la nascita, la bambina e suo figlio neonato hanno vissuto a casa di suo padre, ma lui ha chiesto che i servizi sociali li prendessero in cura nel mese di agosto, citando problemi comportamentali. Una volta in cura, però, i lavoratori hanno notato rapidamente che la ragazza si comportava in modo strano e hanno deciso di condurre una visita medica. La portavoce dei servizi sociali Renata Bezerra ha dichiarato: «al rifugio, hanno notato che il suo comportamento era diverso ed è stata portata all’ospedale di maternità».

Continua: «hanno fatto alcuni esami di routine in modo che potesse rimanere al rifugio e le è stato chiesto di sottoporsi a un test Beta-hCG. Il test è risultato positivo, indicando che era incinta di 10 settimane e un giorno». I servizi sociali hanno stabilito che la bambina deve essere stata stuprata e ingravidata nel mese di giugno. Si pensa che vivesse a casa di suo padre al momento, ma questo non è stato confermato. I servizi sociali hanno quindi informato i genitori della gravidanza della ragazza venerdì e hanno fortemente consigliato loro di autorizzare un aborto, ma sia il padre che la madre hanno rifiutato.

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Bezerra ha detto: «venerdì, quando siamo arrivati a casa sua con un test di gravidanza positivo, abbiamo cercato di sollecitarla a ottenere un aborto legale, tramite il Pubblico Ministero, ma avevamo bisogno dell’autorizzazione dei suoi genitori. E sua madre non l’ha autorizzato». Gli agenti del DPCA hanno aperto un’indagine sullo stupro e la fecondazione della bambina. Il sospetto, se catturato, rischia una pena detentiva compresa tra gli 8 e i 15 anni per sesso con un minore di età inferiore ai 14 anni.

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