Cacciata da cena perché donna: l’assurda storia che ha coinvolto Aurora Leone

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Mi viene il vomito a raccontare la storia di Aurora Leone, del gruppo dei The Jackal, ma penso che sia necessario farlo, in modo che tutti possano comprendere che in Italia non siamo migliori di tanti altri Paesi che ci piace criticare. Aurora era seduta al tavolo insieme a Ciro e alla NIC, la Nazionale Italiana Cantanti, quando le viene chiesto di alzarsi. Sì, viene chiesto solo a lei, non a Ciro. Ciro poteva restare. Ciro non è una donna, quindi il problema non c’era. Aurora Leone non poteva restare seduta al tavolo in quanto donna.

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Fonte: Twitter

Quando ci dicono che ormai il femminismo non serve più, che le donne ormai hanno più diritti degli uomini, noi ci facciamo sempre due risate, perché sappiamo che, in realtà, ce n’è ancora tanto bisogno. Per tutte le donne che vengono uccise, per il revenge porn, per il catcalling e anche per Aurora Leone che è stata invitata ad alzarsi dal tavolo in quanto donna. Perché, si sa, le donne non giocano a calcio. Le donne possono solo fare sport come danza, o ginnastica artistica e ritmica. È una cosa nota.

Voglio anche far presente il caso di Diletta Leotta. Diletta Leotta è una donna e di calcio ne sa più di molti uomini. In fin dei conti, può piacere come non piacere come personaggio e come persona, tuttavia è inutile negare che nel campo in cui opera sia preparata e anche tanto. Vorrei davvero vedere se qualcuno avesse avuto il coraggio di dire a lei di alzarsi e mettersi a un altro tavolo solo perché donna, solo perché «il calcio è per uomini».

E poi ditelo alla nazionale di calcio femminile che nel 2019 arrivò ai quarti di finale mentre quella maschile neanche si qualificò, oppure a tutte le atlete che hanno portato alto il nome dell’Italia in competizioni mondiali ed europee, non solo nel mondo calcistico. Dobbiamo ricordare «il trio delle cicciottelle» (così furono etichettate, facendo body shaming, Guendalina Sartori, Lucilla Boari e Claudia Mandia), che arrivò in finale alle Olimpiadi? O ancora Federica Pellegrini, Tania Cagnotto, e ci sono tantissime atlete che hanno ottenuto tanti riconoscimenti con lo sport.

Ma, se le donne ottengono dei risultati, non è comunque importante quanto il calcio maschile, non saranno mai all’altezza. Ma fatemi il piacere.

Aurora Leone si racconta su Instagram

«Vi spieghiamo brevemente quello che è successo stasera alla cena prima della partita del cuore», dice Aurora Leone in una storia su Instagram in cui è presente anche Ciro, suo collega dei The Jackal e anche vincitore della prima edizione di LOL. Si vede che la ragazza è molto turbata, delusa, mentre Ciro dietro di lei è adirato e non poco. E non poteva ancora sapere cosa l’avrebbe aspettata nelle ore successive, arrivando persino al victim blaming.

«Io e Ciro ci siamo seduti al tavolo con la nazionale cantanti e una volta seduti lì l’organizzatore, Pecchini, è venuto vicino a noi e ci ha detto che non potevamo star seduti lì, o meglio che io, Aurora, non potevo star seduta lì»: la prima cosa che i due hanno pensato è che non potessero stare seduti a quel tavolo perché non facevano parte di quella squadra, bensì di quella di Ricerca, ma quando stavano per alzarsi, lui blocca Ciro e «no tu puoi restare, è solo che non può restare qui, al tavolo dei giocatori». E, a questo punto, inizia la parte che mai avremmo voluto ascoltare.

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Fonte: Instagram

Aurora chiede spiegazioni e quello che si sente dire è «sei una donna, non puoi stare seduta qui, queste sono le nostre regole». Ancora una volta Aurora Leone cerca di spiegare che lei non è l’accompagnatrice di Ciro (come se poi una donna debba essere per forza l’accompagnatrice), bensì è stata convocata e deve giocare in campo, proprio come Ciro. «Non mi far spiegare il motivo per cui non puoi stare qui, alzati», ribatte il misogino Pecchini. Noi invece saremmo stati molto curiosi di conoscere il motivo per cui Aurora Leone non poteva star seduta insieme a loro.

In ogni caso, Ciro non lascia sedere solo la sua collega a un altro tavolo, ma la accompagna, come avrebbe fatto qualsiasi essere umano decente, ma non finisce qui. I due vengono chiamati in disparte dal direttore generale della Nazionale Cantanti (Aurora Leone non ricorda perfettamente chi fosse) che dice loro: «C’è stato un problema voi non potevate stare lì in quanto siete della squadra avversaria». Ma i due componenti dei The Jackal sono sicuri di quello che è stato detto: Aurora non poteva stare lì in quanto donna.

«Vabbè ma tu mica giochi, sei qui come accompagnatrice», ha risposto l’uomo. Così Aurora Leone ha spiegato che lei ha persino dato le misure per il completo da calcio per giocare, e che oltre a questo ha anche la convocazione. E sapete cosa le ha risposto? «Il completo te lo metti in tribuna, da quando in qua le donne giocano». Ciro a questo punto ha perso la testa, giustamente, e i due sono stati cacciati dall’albergo. I cantanti che erano con loro hanno chiesto scusa dopo l’accaduto. Anche il Presidente della fondazione piemontese contro il cancro si è scusato con loro.

Aurora Leone e Ciro oggi non parteciperanno alla partita del cuore, tuttavia doneranno e sosterranno lo scopo del progetto, per questo quando un Enrico Ruggeri sottolinea che adesso l’importante è la ricerca e che tutti hanno una responsabilità su quanto verrà donato (come se una donna che viene cacciata da un tavolo perché non è un uomo non fosse grave), come se si stesse dando la colpa ad Aurora che ha avuto il coraggio di parlare davanti a un’ingiustizia del genere.

Le “scuse” ad Aurora Leone e le dimissioni

«La Nazionale Italiana Cantanti, non ha mai fatto discriminazioni, di sesso, fama, genere musicale, colore della pelle, tipo di  successo, e followers . C’è solo una cosa nella quale non è mai scesa a compromessi: Noi non possiamo accettare arroganza e minacce dai nostri ospiti», leggiamo nelle storie condivise su Instagram. Non ha mai fatto discriminazioni, eppure Aurora Leone è stata letteralmente invitata a sedersi a un altro tavolo perché donna e, in più, è stato esplicitamente detto che le donne non giocano a calcio.

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Fonte: Twitter

«Non accettiamo arroganza, minacce e violenza verbale», hanno detto, come se i colpevoli fossero Ciro ed Aurora Leone, come se davanti a un atto di sessismo e misoginia i due si sarebbero dovuti scusare e stare in silenzio. Magari altri artisti lo avrebbero fatto, ma non loro due. Non nel 2021. Hanno poi citato alcune donne che, dal 1985, hanno partecipato e sostenuti i loro progetti. «Il nostro staff è quasi interamente composto da donne, come quest’anno sono donne le conduttrici e la terna arbitrale della “partita del cuore“», hanno detto ancora.

Avete presente quando un uomo durante la festa delle donne dice “Ricordate che vostra madre e vostra sorella sono delle donne, quindi rispettate le donne”, ecco, più o meno è lo stesso discorso. Visto che hanno delle persone di sesso femminile intorno, a lavorare per loro, è impossibile che abbiano discriminato Aurora Leone. Il famoso «io ho tanti amici gay, ma…». In ogni caso, alcuni cantanti si sono prendere le distanze e hanno deciso di non partecipare alla partita per protesta.

In più, Eros Ramazzotti (che non giocherà) sottolinea anche che «noi della NIC (Nazionale italiana cantanti) non siamo stati coinvolti direttamente nella vicenda scaturita dal comportamento di due persone dello staff. Stavamo parlando tra di noi mentre cenavamo, abbiamo sentito delle voci alzarsi senza capire cosa stesse succedendo. Io ho provato a recuperare la situazione che era oramai precipitata», parole condivise dalla figlia: «c’è da dissociarsi ad alta voce e che non si dica più che il nostro è un Paese inclusivo; cose come questa succedono sempre. La strada da fare è lunga. Il maschilismo esiste. Solidarietà a Aurora Leone».

Dalla parte di Ciro e Aurora Leone anche Alberto Guidetti e Alberto Cazzola dello Stato Sociale, che hanno affermato che, se la Nazionale Cantanti non chiederà ufficialmente scusa alla ragazza, loro non scenderanno in campo. Anche Maria Pia Scalzone (Imma Savastano in Gomorra): «Se denunci sei una pazza mitomane se protesti sei maleducata e arrogante. Se ti incazzi sei isterica. Il ribaltamento (perché donna e partenopea?) fa schifo signori cantanti. Sappiatelo. Cacciate questi signori. Aurora Leone ti abbraccio».

Intanto il dirigente, Gian Luca Pecchini, dirigente della Nazionale Italiana Cantanti ha anche annunciato le sue dimissioni, sottolineando che «nessun artista si è reso conto dell’episodio in questione; i presenti si sono accorti di quello che stava accadendo nel momento in cui Aurora e Ciro si sono alzati per andarsene via». Sembrerebbe quindi che nessun cantante sapesse di quel che stesse succedendo, un po’ una risposta a tutti coloro che si sono indignati perché tutti sono intervenuti sui social ma quando è successo nessuno li ha sostenuti.

La reazione sui social

Sui social “Aurora Leone” e “Nazionale cantanti” sono ancora in tendenza su Twitter dopo diverse ore, e devono continuare a rimanerci finché tutti non avranno capito la gravità della situazione. Che il Presidente si sia dimesso poco ci importa, perché non ci sembra che abbia chiesto scusa ad Aurora, e a tutte le donne. Perché non era coinvolto solo lui. Perché all’inizio ha cercato di giustificare le sue azioni con la “maleducazione”, con la “mania dei followers”, ma davvero qualcuno ha solo pensato di crederci?

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