Arjun Maini e lo sfogo del 2018: “State uccidendo le nostre carriere”, perché torna a far discutere?

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Arjun Maini è un giovane pilota automobilistico indiano, dal grande sorriso, che attualmente corre nella categoria DTM, con la Mercedes AMG. Maini quest’anno compirà 25 anni, ma ne aveva solo 20 quando nel 2018 si sfogò apertamente contro gli organizzatori della Formula 2 per l’assenza di affidabilità del motore.

Arjun Maini e lo sfogo del 2018: “Non mi supportate per niente

Arjun Maini nel 2018 fece il salto di qualità approdando in Formula 2 al volante di una delle due monoposto del team Trident, ma dopo le buone prestazioni ottenute nel campionato GP3 con la Jenzer Motorsport (una vittoria nella gara sprint di Barcellona e la nona posizione in classifica al suo secondo anno) la F2 non sembra riservargli alcun brillante successo: il suo primo anno si conclude con soli 24 punti, mentre si ritrova momentaneamente senza sedile al secondo.

L’esperienza in F2 per Maini non è stata segnata soltanto da risultati deludenti: è ormai diventato celebre il team radio condiviso alla fine della Sprint Race del GP di Francia 2018, nel quale il pilota è vittima di un crollo emotivo durante il giro di slow-down, dopo la conferma della sua P13.

Ragazzi, davvero, non mi supportate per niente. Io faccio tutto quello che posso ogni fottuta volta, in ogni fottuta sessione! Non potete farmi questo ragazzi! Il motore perde energia ad ogni curva, perché nessuno mi crede? Davvero, non voglio più correre in questo campionato“.

Maini ha voluto chiarire la natura del suo sfogo in un’intervista per Motorsport.com, dichiarando apertamente che non era sua intenzione accusare il team, ma il suo messaggio era esclusivamente mirato agli organizzatori della F2.

Infatti, la stagione del 2018 si è rivelata essere alquanto dura per la Formula 2: i propulsori turbo messi a disposizione dalla Mecachrome avevano causato non pochi problemi a tutti i team, quando il team Trident si trovava già alle strette per colpa di diversi guasti tecnici.

In tutto il week-end abbiamo perso quasi 7km/h lungo il rettilineo, e abbiamo avuto un problema durante le prove libere. Mi hanno detto che c’è stata una perdita da un tubo, lo abbiamo sostituito in vista delle qualifiche e ha continuato a mostrate lo stesso problema. Non avevo ancora velocità sul dritto se comparato con il mio compagno di scuderia o qualsiasi altro pilota“.

Dobbiamo controllare i dati, ma alla Gara 2 non avevo velocità sul rettilineo. Penso che anche altri piloti abbiamo avuto il mio stesso problema, e alcuni motori stanno tirando come pazzi. Hanno detto che si tratta di un campionato monomarca, ma non è così. Quello che sta capitando in questo campionato è uno scherzo“.

É stato successivamente chiesto a Maini se il suo intervento fosse riferito alla F2 stessa: “Sì. Cosa può ancora fare il team? Hanno fatto tutto quello che potevano fare“.

Sono senza parole perché gli organizzatori si comportano come se non ci fosse nulla di sbagliato ed è assurdo. Stanno uccidendo le nostre carriere così, le stanno completamente distruggendo“.

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Fonte: Fuori Traiettoria

In quella stessa gara George Russell, attuale pilota della Mercedes nel Campionato mondiale di Formula 1, e Nirei Fukuzumi erano stati costretti a rientrare ai box prima del giro di formazione, mentre Artem Markelov, Ralph Boschung e Roberto Merhi dopo aver sofferto di un guasto alla frizione non hanno potuto disputare la corsa. Anche Sean Gelael e Tadasuke Makino hanno avuto problemi tecnici durante la gara.

Anche tutti coloro che si sono sempre trovati tra le prime posizioni stanno riscontrando dei problemi, ma per la F2 non è nulla. Stanno soltanto giocando con le nostre carriere. Non capisco perché non eseguano dei test di controllo sulle macchine, siamo al quinto week-end di gara ora, come possono esserci così tanti problemi? Deve essere uno scherzo“.

I risultati di questo week-end mi fanno sembrare un completo principiante. Non è giusto nei miei confronti così come non lo è per gli altri piloti che hanno avuto problemi“.

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Fonte: Wikimedia

La risposta della Formula 2 è giunta attraverso un asettico comunicato: “Dopo essere venuti al corrente dei commenti di Arjun Maini, possiamo capire che sta recriminando nei confronti di un problema alle prestazioni del motore. Pertanto, siamo alquanto sorpresi di non aver ricevuto alcuna richiesta per un controllo ufficiale“.

Quello che mi preme far notare oggi, però, sono le reazioni avute dai commentatori durante la trasmissione del team radio di Maini: traboccano le risate di Alex Jacques, uno dei più riconosciuti commentatori inglesi del motorsport degli ultimi anni, il quale di fronte al crollo emotivo del giovane pilota non riesce a provare alcuna empatia.

Si trattano di risate che in realtà non provocano alcuna ilarità: si ripropone sempre il falso mito che vede gli sportivi come esseri privi di emozioni, colmi soltanto del desiderio di vittoria e di una competitività malsana, per nulla volta al miglioramento delle proprie prestazioni, ma solo alla bruciante sconfitta degli avversari.

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Fonte: F1ingenerale

Il caso di Arjun Maini è tornato a far discutere il mondo della Formula 1, apparentemente sempre più aperto all’attivismo nei confronti dei diritti umani grazie agli slogan “We Race As One“, “End Racism” e “No War“.

Apparentemente, perché se neppure di fronte alla disperata frustrazione di un ragazzo, che sta soltanto cercando di realizzare il suo più grande sogno, sappiamo abbandonare la lingua tagliente del giudizio, abbiamo ancora tanta strada da dover percorrere.

Apparentemente, perché stasera si correrà il Gran Premio dell’Arabia Saudita che avrà inizio alle 19:00, nonostante i preoccupanti bombardamenti degli ultimi giorni, sempre più vicini al Jeddah Corniche Circuit. Le esplosioni sono state provocate dai ribelli Houthi, che hanno attaccato con un missile lo stabilimento del colosso petrolifero Aramco, a 20 km dal circuito.

Si sono verificati anche attacchi nella città di Dhahran, i quali hanno colpito serbatoi d’acqua e danneggiato veicoli e abitazioni. Un altro attacco si é riversato contro una sottostazione elettrica, situata vicino al confine con lo Yemen.

Forse sono in molti ad essersi dimenticati della guerra civile che imperversa nello Yemen da 7 lunghi anni, dopo la richiesta di intervento da parte del presidente Abdrabbuh Mansur Hadidi, inviata all’Arabia Saudita. I ribelli Houthi hanno reagito attraverso una serie di attacchi missilistici, come vendetta per le decine di migliaia di yemeniti che hanno trovato la morte sotto alle bombe saudite. Le discrepanze, però, erano iniziate già dal 2011.

Ma alla Formula 1 sembrano interessare soltanto le guerre europee, visto il tempestivo intervento per l’interruzione del contratto con il Gran Premio di Russia.

In conclusione la gara di questa sera si correrà e potrete seguirla in diretta sui canali Sky Sport F1, Sky Sport 1 e Sky Sport 4K, e in streaming su SkyGO e NOW. Se invece volete seguire la differita alle ore 21:30 su TV8 cliccate qui.

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