“Il calcio è per tutti”: il messaggio del coming di due arbitri scozzesi

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Negli ultimi mesi la comunità LGBT ha cominciato a farsi sentire nell’ambito del calcio. Ha iniziato Joshua Cavallo, primo calciatore in attività a fare coming out e hanno continuato anche altri giocatori come Jake Daniels, schierandosi anche contro il Qatar, dove l’omosessualità è illegale. La solidarietà e il coraggio, adesso, arriva anche da due arbitri scozzesi, che hanno deciso di fare coming out e che hanno ricevuto un grande supporto dalla comunità calcistica. Ovviamente, vedremo come sarà la situazione quando dovranno arbitrare, perché sappiamo la mentalità di molti tifosi.

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Lloyd Wilson

Facciamo un passo indietro. Il tema dell’omosessualità nel calcio è stato affrontato per la prima volta dal giocatore Joshua Cavallo, che ha annunciato di essere «orgoglioso di annunciare pubblicamente che sono gay», raccontando di aver «combattuto la mia sessualità per oltre sei anni ormai, ma ora sono felice di potermene finalmente liberare. Tutto quello che voglio fare è giocare a calcio ed essere trattato allo stesso modo». Ma soprattutto, ha parlato di cosa significhi essere un calciatore professionista omosessuale.

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Joshua Cavallo

Espresse anche preoccupazioni riguardo la situazione in Qatar: «Ho letto che in Qatar c’è la pena di morte per i gayE questo mi rattrista. Disputare i Mondiali è un sogno per qualunque calciatore, così come rappresentare il proprio Paese. Ma dover andare a giocare in una nazione che mette in pericolo la vita delle persone è un rischio troppo grande, secondo me. È più importante restare incolumi o raggiungere un traguardo professionale così importante? Io personalmente avrei paura ad andare lì a giocare», scrisse il giocatore.

Subito, ovviamente, il presidente del comitato organizzatore dei Mondiali in Qatar, ha risposto a questa preoccupazione, sottolineando che «le manifestazioni pubbliche di affetto tra gay sono disapprovate e questo vale per tutti. Il Qatar e i Paesi limitrofi sono molto conservatori e chiediamo ai tifosi rispetto. Siamo sicuri che lo faranno, così come noi rispettiamo le diverse culture, speriamo che lo sia anche la nostra». «Sappiamo che il Mondiale è un possibile palcoscenico per proteste su questi temi, ma non siamo preoccupati», ha concluso.

Il coraggio di due arbitri di calcio

Craig Napier e Lloyd Wilson, rispettivamente della Scottish Football Association e della Back Onside, sono due arbitri di calcio scozzesi che hanno fatto pubblicamente coming out, sperando di cambiare in meglio il mondo del calcio, rendendolo più inclusivo e sicuro per le persone della comunità LGBT. In particolare, quest’azione è significativa in quanto giugno è il mese del Pride, e il calcio è uno degli sport più omofobi.

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Craig Napier

«È stato un viaggio difficile arrivare a questo punto. Ma negli ultimi due anni è diventato molto più facile e penso che sia davvero importante che le persone come me siano disposte a sedersi qui e a fare questo. Non credo che questa debba essere una notizia di cronaca, ma al momento lo è ancora», ha detto Napier, arbitro di categoria uno, in un video pubblicato sull’account Twitter ufficiale della Federcalcio scozzese.

Ha aggiunto che «dobbiamo vedere il cambiamento climatico in modo che le persone sentano di poter essere se stesse e di vivere felici e comodamente nella propria pelle», sottolineando quanto sia fondamentale apportare certi cambiamenti in tutti li sport. Anche Lloyd Wilson ha fatto coming out in una conversazione con l’organizzazione benefica per la salute mentale Back Onside. «17 anni di vita che non volevo vivere», ha detto.

«Sento che fare questa intervista, che devo dire mi pietrifica, è assolutamente cruciale per i miei colleghi … che stanno combattendo questo stesso viaggio», ha poi aggiunto. Entrambi hanno ottenuto tanto sostegno, ringraziando tutti per il supporto che stanno ricevendo negli ultimi giorni. Il primo ha raccontato di un messaggio che l’ha molto toccato: «qualcuno che aveva abbandonato il calcio in giovane età, perché pensava che le persone lo avrebbero giudicato in modo diverso a causa della sua sessualità».

«Un altro ha fatto riferimento alle persone che rispondono con ‘non abbiamo bisogno di saperlo’ dicendo che avrebbe potuto farlo con modelli più visibili quando era più giovane. Sono contento di poter offrire una prospettiva diversa e forse un po’ di speranza. Immagino che sia ciò che viene dal trovare la tua voce e sfruttare il potere del calcio», ha detto l’arbitro, aggiungendo che «sarebbe fantastico se ci fosse qualcuno nel calcio, che sta lottando con le stesse cose che ho fatto io, all’improvviso si sentisse come se potesse aprirsi a un compagno di squadra dopo aver letto questo».

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