Perché vale la pena andare ad un concerto di cui non si conosce l’artista? PRO e CONTRO

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Siete mai stati ad un concerto senza aver mai ascoltato il cantante che sarebbe salito sul palco? In realtà sono in molti a credere che per presentarsi all’evento di un qualsiasi artista sia necessario conoscere non solo la sua discografia, ma anche nome di battesimo, carta astrale e numero di animali domestici accuditi durante la sua infanzia.

Gli chiamano “poser” (ironicamente, ma soprattutto erroneamente), quelle persone che hanno l’ardire di ascoltare un artista dal vivo senza essersi prima preoccupati di reperire le informazioni sopracitate, la cui importanza è – direi – mooolto soggettiva. Infatti, il termine inglese poser vuole indicare una persona “che finge di essere ciò che non è“, quindi qualcuno che si fingerebbe un appassionato di un certo genere musicale o artista, per esempio. Qua però nessuno vuole fingersi ciò che non è, vogliamo solo imparare e scoprire in un modo decisamente alternativo.

Se la consuetudine vuole che un concerto sia l’ultima tappa del processo di innamoramento di un aspirante fan verso l’artista, la strada inversa è ancora più divertente: immaginate recarvi in uno stadio, in un locale o ad un festival senza aver mai avuto l’occasione di ascoltare chi salirà sul palco per intrattenere te e il resto della platea. Immaginate ascoltare la sua voce, masticare le sue parole, ballare sulle sue canzoni, tutto per la prima volta. Io l’ho fatto, e vorrei rifarlo ancora.

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Fonte: Getty Images

Perché vale la pena andare ad un concerto di cui non si conosce l’artista? PRO e CONTRO

Siamo sinceri: ogni esperienza ha la sua lista di PRO e la sua lista di CONTRO, l’elemento ignoto può giocare a nostro vantaggio o svantaggio, ma possiamo aggirarlo con facilità senza rovinarci il gusto del fattore sorpresa!

Innanzitutto, però, ci serve un concerto: aprite un qualsiasi sito con un permesso legale di vendita di biglietti di ogni genere di eventi, oppure – se avete fortuna come la sottoscritta – lasciate che sia qualcun altro ad invitarvi a condividere l’esperienza. In quest’ultimo caso sarà ancora più semplice non fare cilecca, perché sarà proprio il vostro compagno di avventura ad indirizzarvi a seconda dei vostri gusti musicali.

Potete lasciarvi ispirare dal nome di una band sconosciuta, o farvi trascinare dal debutto di un artista emergente – dando una sbirciatina al genere da lui portato sul palco – per scegliere quale biglietto acquistare. È difficile non essersi mai ritrovati ad ascoltare il singolo di un cantante estremamente famoso, i cui biglietti avranno una decina di troppo nel loro prezzo per farsi guidare esclusivamente dalla dea bendata, quindi non dovrete neanche sperperare chissà quale folle somma per questo “appuntamento al buio”.

La mia (non) scelta è ricaduta sui Mother Mother, una band canadese formata attualmente da cinque membri, dove troviamo tre voci – il chitarrista e le due tastieriste – il cui genere sembra spaziare nell’indie rock. Tutte queste chicche le ho scoperte a meno di 10 minuti dall’inizio del concerto.

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Inutile dire (perchè in caso contrario non starei scrivendo questo articolo) che non mi sono pentita di aver accettato quel secondo biglietto: assolutamente in linea con i miei gusti musicali, i Mother Mother hanno saputo intrattenere tutta la folla – sì, anche genitori e fidanzati – con il loro rock alternativo, tra uno stile unico e dei testi su cui una piccola riflessione farebbe pure bene all’anima.

L’unico rimpianto è forse quello di non aver potuto cantare assieme ai presenti. Ma la soluzione è dietro l’angolo: qualsiasi sia l’artista da voi scelto, se l’esperienza si sarà rivelata un successo, nulla vi vieta di ripresentarvi alla prossima data italiana (e perché no, anche estera) che sarà accompagnata da un nuovo album che adesso potrete godervi appena uscito!

Vi lascio qui sotto qualche video registrato dalla sottoscritta ai Magazzini Generali di Milano, in data 28 Novembre 2022. Purtroppo per voi sono tutti tagliati a causa delle dimensioni massime che si possono supportare.

Oh Ana
Hayloft
Burning Pile
Hayloft II
Creep (Radiohead Cover)

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