Amber Heard vs Johnny Depp: fine della battaglia legale

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Nei mesi scorsi la battaglia legale fra Amber Heard e Johnny Depp è stata seguita come se fosse la migliore serie tv e non la vita di due persone reali, ma è ufficialmente e finalmente giunta al termine, con l’attrice che ha annunciato che pagherà un milione di dollari a Johnny Depp per mettere il punto fine alla lunga battaglia legale in cui l’uno accusava l’altro di violenza domestica. L’attore aveva presentato una denuncia per diffamazione da 50 milioni di dollari contro Heard nel marzo 2019, ma adesso speriamo di non dover sentire più parlare di questi due messi insieme.

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Johnny Depp è stato accusato di violenza domestica dall’ex moglie, Amber Heard, dopo 15 mesi di matrimonio, dando inizio a caso molto controverso che ha visto la situazione ribaltarsi. In particolare da quando sono venuti a galla i vari audio in cui si sentono le cattivissime parole pronunciate da Amber Heard nei confronti di Johnny Depp, l’attrice ha completamente perso tutta la credibilità fra molti dei suoi fan che erano rimasti accanto a lei.

Il secondo capitolo della battaglia legale fra Johnny Depp e Amber Heard è stato molto più seguito del precedente ed è stato evidente come tutti i fan siano schierati solo da una parte, da quella dell’attore che ha perso tutto. L’ex moglie, infatti, ha continuato a lavorare ed è notizia delle ultime ore quella secondo cui avrebbe in Aquaman meno di 10 minuti di presenza sullo schermo, che comunque è pur sempre una presenza e non come per Johnny che ha letteralmente perso qualsiasi lavoro.

TMZ riportò poi una notizia: «Amber Heard vuole una rivincita in tribunale, chiedendo al giudice di annullare il verdetto contro di lei nel processo per diffamazione a Johnny Depp… a causa di prove scadenti e di un presunto falso giurato», scrisse la testata famosa per essere sempre sul pezzo con le notizie. Fece anche sapere che gli avvocati dell’attrice hanno presentato nuovi documenti in Virginia, chiedendo al giudice di annullare completamente il verdetto a favore di Johnny Depp, respingere la denuncia o ordinare un nuovo processo.

Le ragioni presentate sono diverse, ma le principali sono tre: in primis si ritiene che il team di Johnny non abbia presentato prove sufficienti per convincere una giuria che le parole scritte da Amber Heard sull’editoriale avessero danneggiato la sua carriera, portandolo al licenziamento da alcuni ruoli. Ritengono che la carriera dell’attore fosse già alle corde prima dell’articolo della loro assistita. In più, aggiungono che gli avvocati di Depp non siano riusciti a dimostrare che le intenzioni di Amber fossero guidate da malizia.

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Hanno insistito anche sul fatto che Amber non ha mai nominato Johnny nel pezzo e soprattutto sul fatto che le frasi diffamatorie in questione erano reali e non menzogne. Amber Heard con il team ritiene anche che uno dei giurati che ha stabilito il verdetto potrebbe non essere stato effettivamente la persona convocata in tribunale e che la corte apparentemente non se n’è accorta non controllandoli adeguatamente. Si riferiscono al giurato n. 15, il cui anno di nascita sulla carta è il 1945. Il ricorso fu comunque respinto.

Adesso, però, è tutto concluso? Sembra di sì.

Amber Heard dovrà pagare un milione di dollari a Johnny Depp

Amber Heard dovrà pagare a Johnny Depp 1 milione di dollari per mettere fine alla lunga battaglia legale, in cui l’uno accusava l’altro di violenza domestica. La somma è una riduzione significativa rispetto agli 8,35 milioni di dollari che le erano stati ordinati di pagare dopo un processo di sei settimane in Virginia all’inizio di quest’anno. Il pagamento dovrebbe provenire dalla sua compagnia assicurativa. In una dichiarazione, gli avvocati di Depp hanno affermato che l’attore avrebbe donato i soldi in beneficenza.

I suoi avvocati hanno precedentemente affermato che il caso «non riguardava mai i soldi» per Depp. Nella stessa dichiarazione, Heard aveva affermato di aver «perso la fiducia nel sistema legale americano». Disse anche che l’accordo le risparmia il calvario di ulteriori controversie e le consente di «emanciparsi» finalmente dal loro matrimonio. Al processo a Fairfax, in Virginia, entrambi gli attori coinvolti hanno testimoniato per diversi giorni, rivelando dettagli spaventosi sull’abuso di droghe e litigi, ma di questo si è parlato a lungo su Youtube, dove il processo è stato trasmesso, TikTok e Instagram.

Su Instagram, Amber Heard ha scritto un lungo post, dicendo di aver riflettuto a lungo e di aver «preso una decisione molto difficile per risolvere il caso per diffamazione intentato contro di me dal mio ex marito in Virginia. È importante per me dire che non l’ho mai scelto. Ho difeso la mia verità e così facendo la mia vita come la conoscevo è stata distrutta. La denigrazione che ho affrontato sui social media è una versione amplificata dei modi in cui le donne vengono nuovamente vittimizzate quando si fanno avanti».

Continua poi dicendo di potersi emancipare dopo sei anni, e quindi ha preso «questa decisione avendo perso la fiducia nel sistema legale americano, dove la mia testimonianza non protetta è servita da intrattenimento e cibo per i social media. Quando sono stata portata davanti a un giudice nel Regno Unito, sono stata vendicato da un sistema solido, imparziale ed equo, in cui ero protetta dal dover rendere i momenti peggiori della mia testimonianza davanti ai media mondiali e in cui la corte ha ritenuto che io ha subito violenze domestiche e sessuali».

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Negli Stati Uniti, però, dice di essersi trovata in un’aula «in cui sono state escluse prove abbondanti e dirette che corroboravano la mia testimonianza e in cui la popolarità e il potere contavano più della ragione e giusto processo. Nel frattempo sono stata esposta a un tipo di umiliazione che semplicemente non posso rivivere. Anche se il mio appello negli Stati Uniti avesse esito positivo, il miglior risultato sarebbe un nuovo processo in cui una nuova giuria dovrebbe considerare l’età delle prove. Semplicemente non posso affrontarlo per la terza volta».

«Il tempo è prezioso e voglio trascorrere il mio tempo in modo produttivo e mirato. Per troppi anni sono stato ingabbiato in un arduo e costoso processo legale, che si è dimostrato incapace di tutelare me e il mio diritto alla libertà di parola. Non posso permettermi di rischiare un conto impossibile, non solo finanziario ma anche psicologico, fisico ed emotivo. Le donne non dovrebbero affrontare abusi o fallimenti per aver detto la loro verità, ma sfortunatamente non è raro».

Conclude dicendo di volersi dedicare nuovamente al lavoro e che non si fare minacciare o scoraggiare dal dire la verità. Infine, ringrazia il suo team e tutti coloro che l’hanno sostenuta. «Ogni sopravvissuta sa che la capacità di raccontare la propria storia spesso sembra l’unico sollievo. Non riesco a trovare abbastanza parole per dirti la speranza che la tua fede in me ispira. Non solo per me, ma per tutti voi». Tuttavia, le vittime in questa storia erano due, così come lo erano i carnefici. Non c’è nessuno di innocente. Ma, almeno, sembra essere finita.

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