Alessia Pifferi: oggi i funerali della piccola Diana

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Oggi si svolgeranno i funerali della piccola Diana, la bambina lasciata per sei giorni da sola in casa, abbandonata dalla sua stessa madre, Alessia Pifferi. La donna aveva bisogno di farsi una vita, di avere una relazione con il compagno, e quindi invece di affidare la piccola a qualcuno, magari alla sorella, l’ha abbandonata (in più occasioni) a casa, senza nessuno a prendersi cura di lei. Da quanto dice, però, non le avrebbe mai dato il tranquillante che è stato trovato nel suo appartamento.

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Fonte foto: ANSA

Diana di 16 mesi è morta a Milano, dopo essere stata abbandonata a casa da sola dalla madre per quasi una settimana. La piccola era nata il 29 gennaio 2021, prematura di due mesi. La madre, una donna di 37 anni, è accusata di omicidio volontario pluriaggravato dai futili motivi e premeditazione. Il cadavere della bambina è stato trovato dalla stessa madre, una volta tornata a casa, e ha cercato di riportarla in vita. Non ottenendo alcuna reazione, ha cominciato a urlare chiedendo aiuto.

Alessia Pifferi ha fatto finta che Diana non esistesse. Non l’ha uccisa con le sue mani, non l’ha accoltellata, soffocata, avvelenata (in realtà, questo è ancora da dimostrare e lo si saprà solo con l’autopsia della prossima settimana), l’ha lasciata a casa da sola per sei giorni, pretendendo che non esistesse. Ha creato un teatrino a cui tutti hanno creduto, perché è meglio credere a delle bugie invece che pensare a una bambina di poco più di un anno sola in casa, per quasi una settimana. È anche difficile da credere, ma è l’amara realtà.

I casi di figlicidio negli ultimi vent’anni sono stati fin troppi. Uno dei più famosi è probabilmente quello di Cogne del gennaio 2002: la vittima è un bambino di 3 anni. Nello stesso anno, Matteo e Davide avevano 4 anni e 21 giorni, vengono fatti affogare dalla loro mamma, Olga Cerise, 31 anni, nel laghetto di Les Illes a Saint Marcel, nei pressi di Aosta. La donna ha confessato di averli uccisi. Molte donne hanno detto di soffrire di depressione, altre ancora di aver avuto dei raptus, ma nel caso di Diana, cosa vogliamo dire? Come vogliamo provare a giustificare un gesto del genere?

Nonna di Diana: Alessia Pifferi è “un mostro”

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Fonte foto: Agenzia Dire

Oggi, venerdì 29 luglio alle 15, nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di via Buozzi, nel quartiere Borgolombardo di San Giuliano Milanese, si terranno i funerali della piccola Diana, morta a soli 18 mesi di vita, abbandonata per sei giorni dalla madre, Alessia Pifferi. L’avvocato della donna avrebbe riferito che «le manca la bambina e ha chiesto di poter andare ai suoi funerali». Ha anche detto che gli è apparsa «confusa, smarrita, poco lucida» e soprattutto, «si sente sola».

La madre di Alessia Pifferi, infatti, non vuole più sapere nulla della figlia, come ha anche chiarito in un post su Facebook e in alcune interviste. «Vedevo la mia nipotina in videochiamata e non notavo nulla di strano. Se avessi saputo quello che succedeva, sarei corsa a Milano», ha detto Maria, nonna di Diana. Lei vive a Crotone, e non poteva «immaginare una cosa simile». Su Facebook scrive: «mia figlia è un mostro».

Spiega poi di aver « scritto quella parola in un momento di rabbia. Comunque non voglio più saperne di lei: per me non esiste più». I vicini invece raccontano di quanto tutti erano rimasti stupidi di vedere Alessia Pifferi incinta: «aveva la pancia, non si poteva non vedere, anche se nessuno aveva osato chiedere altro, perché qui, a noi, diceva che era sterile, che non avrebbe mai potuto avere figli e che per questo soffriva molto. Ad altri aveva detto che ne aveva persi tre. Alessia era così raccontava, raccontava, ma era tutta una vita che esisteva solo nella sua testa. Raccontava un sacco di bugie. Se noi avessimo saputo che in casa c’era la bimba sola, saremmo intervenute certo».

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Intanto la donna si difende tramite i suoi avvocati, che non la vedono lucida. «Su una cosa è stata fermissima. Ha escluso di aver mai preso le gocce di tranquillante ‘En'”, trovate dalla polizia nel suo appartamento e di averle mai fatte prendere alla figlia. Il flaconcino è stato trovato sopra il microonde in cucina, dove la bambina non poteva in ogni caso arrivare da sola», ha detto l’avvocato Marchignoli. Alessia Pifferi ha detto che a prendere quel farmaco a base di benzodiazepine era stato un uomo che aveva frequentato per qualche tempo, senza però indicarne il nome.

È stata anche chiesta una «perizia neuriscentifica e psichiatrica» sulla donna. «A breve comincerà un lavoro per capire il percorso mentale che ha potuto portare la madre a lasciare la figlia sola in casa per così tanto tempo». Ai legali ha detto «di aver praticato il massaggio cardiaco alla figlia» e di aver fatto di tutto per salvarla. Tranne prendersi cura di lei per sei giorni dimenticandosi completamente della sua esistenza. Addirittura, in quei sei giorni, era anche tornata a Milano con il compagno, ma non ha neanche pensato di andare a vedere come stesse la bambina.

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