Attentati a Kabul: il discorso di Biden sull’Afghanistan

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Continuano le tragedie in Afghanistan, e continuano i discorsi di Joe Biden. Un kamikaze si è fatto esplodere nella zona in cui operano gli inglesi a Kabul, mentre un’autobomba, o un altro kamikaze secondo altre fonti, è stata fatta esplodere vicino a degli hotel americani, in particolare vicino all’Hotel Baron in cui risiedono i cittadini americani che attendono di lasciare Kabul e l’Afghanistan. Le esplosioni sono state rivendicate dall’Isis-k su Telegram. Biden: «Fondamentalmente porto la responsabilità di tutto quello che è accaduto».

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Fonte: Isis su Telegram

Le esplosioni sono avvenute in due zone abbastanza popolate, soprattutto in quella chiamata “il canale“, appena fuori lo scalo in cui tantissime persone soprattutto in queste ultime settimane attendono che i propri documenti siano esaminati in modo da fuggire dalla propria patria. Queste è la zona in cui ci sono principalmente le truppe inglesi. La seconda esplosioni invece ha attaccato l’Hotel Baron, vicino all’Abbey Gate, in cui risiedono gli americani in attesa di poter partire. Le vittime sarebbero, secondo il Wall Street Journal, almeno 103, di cui 90 civili afghani e 13 militari statunitensi.

Dietro l’attentato c’è il nome del movimento terroristico più temuto da tutto il mondo e di cui tutti conoscono il nome: l’Isis, che nel canale Telegram ha rivendicato l’attentato postando anche la foto di uno dei kamikaze. Fonti della Difesa britannica citate da Sky News hanno poi affermato che sia stata una cellulare dell’Islamic State della provincia afghana del Khorasan, l’Isis-K, a uccidere così tante persone. Kenneth McKenzie, capo del comando centrale Usa, ha detto di aspettarsi ancora altri attacchi Isis nella città di Kabul.

Le parole per l’Afghanistan dalla politica

«Condanno questo orrendo, vile attacco contro persone inermi che cercano la libertà. Ringrazio tutti gli italiani che si prodigano in questo straordinario sforzo umanitario per salvare i cittadini afghani», così manda la sua solidarietà il presidente del Consiglio Mario Draghi. Antonio Guterres, segretario generale dell’ONU: «L’incidente sottolinea la volatilità dell’Afghanistan, ma rafforza anche la nostra determinazione mentre continuiamo a fornire assistenza urgente al popolo afghano», e ha poi convocato un vertice per lunedì 30 agosto con i rappresentanti alle Nazioni Unite di Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti, Cina e Russia, i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza che hanno diritto di veto.

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Fonte: Tolo News

Giuseppe Conte, invece, ha affermato che «gli attentati a Kabul sono manifestazioni di grande vigliaccheria e di atroce brutalità. In questo momento la priorità è proseguire con i voli umanitari e garantire protezione ai civili. La comunità internazionale deve agire rapidamente, in maniera compatta, per evitare che il terrorismo riprenda il sopravvento e che venga completamente distrutto tutto il lavoro fatto negli scorsi anni dalle forze alleate e dalla rete delle organizzazioni internazionali. Esprimo profondo cordoglio per tutti i caduti e i feriti a seguito degli attentati e grande riconoscenza per i nostri militari, diplomatici e operatori che ancora si stanno adoperando in una situazione di grande pericolo».

Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini scrive su Twitter: «Coraggiosi soldati statunitensi sono stati uccisi e feriti oggi all’aeroporto di Kabul offrendo l’estremo sacrificio salvando vite. Le mie più sentite e sentite condoglianze alle loro famiglie e al segretario della Difesa Lloyd J. Austin. L’Italia è al fianco degli Stati Uniti d’America». Ben Wallace, ministro della Difesa inglese, si dice rammaricato per non riuscire a evacuare tutti: «Gestiremo le persone che abbiamo portato con noi, i circa 1.000 all’aeroporto e cercheremo un modo di continuare a trovare le persone tra la folla dove possiamo, ma la parte generale della selezione è chiusa adesso ed è questione di ore».

Il direttore generale dell’Unicef, Henrietta Fore, ha invece affermato: «Faccio eco al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres nel condannare con forza l’attacco all’aeroporto di Kabul. Il mio cuore va a coloro che sono stati feriti e alle famiglie che hanno perso i loro cari. Restiamo impegnati per il popolo afghano e con il nostro lavoro per aiutare i bambini in tutto il Paese». Sono stati tanti i messaggi per le persone morte e ferite, per le persone ancora in Afghanistan, ma le parole più importanti sono quelle del presidente degli USA Joe Biden.

Joe Biden: il discorso sugli attacchi Isis in Afghanistan

«È stato un giorno molto duro. L’attacco terroristico dell’ISIS-K ha ucciso e ferito alcuni americani e molti afgani», così ha iniziato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Un discorso molto sentito da lui, che sicuramente non pensava di dover affrontare una strage del genere nel primo anno del suo mandato, ma anche molto sentito da noi, che speriamo ogni giorno che possa essere all’altezza per salvare quelle vite umane. «Gli americani morti sono eroi, morti in una missione che ha salvato milione di vite», ha detto ancora.

Ha lanciato un messaggio patriottico alle persone e alle famiglie delle persone persone, parlando del fatto che «le vite che abbiamo perso erano soldati a servizio dell’America. Chi è caduto oggi è parte della grande confraternita degli eroi americani», ma soprattutto che l’America non perdonerà, non dimenticherà e soprattutto darà la caccia ai colpevoli, agli assassini, ai terroristi. «Questa missione è molto pericolosa, per questo ho voluto limitarne la durata», ha detto poi Joe Biden.

«Sono parte dell’esercito più capace e coraggioso sulla faccia della terra. Sono parte della spina dorsale dell’America, il meglio che il paese può offrire. Jill ed io siamo distrutti, come tutti voi, per tutte le famiglie afgane che hanno perso dei loro cari, anche bambini, in questi vili attacchi», ha detto ancora il presidente, con le lacrime agli occhi. «Capiamo benissimo quello che stanno provando le famiglie in questi giorni, ho perso anch’io un figlio tornato dalla guerra», afferma, citando il figlio morto, Beau Biden, nel 2015.

Continua poi, sempre parlando degli eroi morti: «Le vite perdute sono vite date al servizio della libertà, della sicurezza, degli altri e dell’America. Come tanti loro fratelli e sorelle morti per difendere i nostri valori e combattere il terrorismo, per quelli che hanno compiuto l’attacco, noi non dimenticheremo e non lo perdoneremo», sottolineando ancora che «vi daremo la caccia e va la faremo pagare.» Infine, decide di citare proprio l’Isis-K:

«Nelle scorse settimane siamo stati avvisati dall’intelligence che l’ISIS-K stava preparando attacchi contro gli americani e altri. È per questo che ero così determinato a far durare il meno possibile questa missione. Siamo stati in contatto costante con i comandanti delle forze armate e siamo determinati a concludere l’evacuazione. Ho anche ordinato di colpire i comandanti e gli stabilimenti dell’ISIS-K. Questi terroristi non vinceranno»

Joe Biden

Infine, prima delle domande dei giornalisti, conferma che «l’evacuazione continuerà, l’America non sarà intimorita. Ho acconsentito a tutto quello che i comandanti dell’esercito volevano per proteggere. Voglio ringraziare la difesa, il Pentagono e tutti quelli a Kabul per il lavoro che stanno facendo e per l’eccezionale unità. Queste persone stanno rischiando tutto per salvare e proteggere le persone che amano. Noi continueremo la missione e quando sarà finita ogni americano che vorrà uscire dall’Afghanistan verrà trovato e portato via».

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Fonte: Tolo News

Durante le domande gli viene chiesto se invierà più truppe a Kabul: «Se invierò più truppe? Se ce ne sarà il bisogno ne manderò di più, sotto consiglio dei militari, per ora la missione prosegue così. Una volta finita saranno prese tutte le misure necessarie per evacuare i rimanenti cittadini americani», e sottolinea che «nessuno aveva previsto la caduta dell’Afghanistan in 11 giorni. Tuttavia è anche nell’interesse dei talebani che l’ISIS-K non si espanda, e anche che riusciremo ad andarcene in tempo», evidenziando ancora una volta che «nessuno si fida dei talebani ma questo è semplicemente nel loro interesse. Non è una questione di fiducia ma d’interesse personale».

Jen Psaki, portavoce della Casa Bianca, ha voluto anche rispondere velatamente a Donald Trump, che continua a chiedere le dimissioni di Joe Biden: «Non è giorno per la politica. Questo è il giorno in cui dodici militari americani sono rimasti uccisi non è giorno per la politica e noi ci aspettiamo che ogni americano, eletto o no, stia al nostro fianco nel compito di trovare e colpire gli assassini, ovunque essi vivano. E per onorare la memoria dei nostri militari. Questo è il significato di questa giornata

La portavoce ha poi chiarito cosa intendesse dire Joe Biden con quel “verremo a prendervi e ve la faremo pagare“: «Ciò di cui stiamo parlando è vendicare quelle morti provocate dai terroristi. Non parliamo di mandare decine di migliaia di soldati di nuovo in Afghanistan per una guerra senza fine che abbiamo combattuto per vent’anni”. La portavoce ha inoltre ribadito che Biden “non ha mai considerato di cambiare la scadenza del 31 agosto”.  “Il presidente – ha aggiunto – ha dato ascolto al consiglio dei comandanti, che continuano a ritenere essenziale andare via entro la scadenza. Questo è il loro consiglio.»

La solidarietà dal mondo

Vi ricordo che, oltre a scrivere dei tweet o dei post strappalacrime, esistono delle associazioni a cui donare e delle petizioni che potete firmare per aiutare concretamente le persone che in questo momento si trovano in Afghanistan. Qui trovate tutti i link.

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