Abusi sessuali su un 12enne: professoressa arrestata

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Un alunno di 12 anni è stato molestato dalla sua professoressa, di scuole medie, in provincia di Benevento. La Procura di Benevento ha chiesto e ottenuto dal gip gli arresti domiciliari per la donna che risiede ad Arpaia, nel Sannio, dopo la denuncia a fine marzo della preside e poi dai genitori della giovanissima vittima. La docente è stata ovviamente già sospesa a seguito della segnalazione e l’Ufficio scolastico regionale sta ancora indagando per fare giustizia sulla vicenda.

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Negli ultimi mesi e anni ci è capitato più volte di sentir parlare di insegnanti che molestano o hanno rapporti con degli studenti, spesso anche minorenni (come in questo caso). A diventar virale fu il caso della preside che si pensava avesse avuto un rapporto con uno studente maggiorenne, perché ovviamente era una donna a essere la molestatrice e la vittima era un maggiorenne. Per fortuna, però, in quel caso le accuse risultarono infondate e la donna è stata assolta, nonostante lo scandalo mediatico in quanto fu data in pasto, con nome, cognome e foto, a tutti i giornali.

Poi però abbiamo sentito parlare del caso di Teramo, con un insegnante di una scuola superiore di secondo grado che ha molestato tre minori alle quali ha insegnato nel periodo che va da ottobre 2021 a febbraio 2022. In quel caso, però, le accuse furono, purtroppo, fondate. Le vittime avevano un’età compresa fra i 14 e i 15 anni, e sarebbero state palpeggiate più volte durante l’orario scolastico. In quel caso, le informazioni pubbliche furono poche, non si sa cosa insegnasse, né si conoscono le dinamiche delle molestie.

E adesso, a distanza di qualche mese, parliamo di altre molestie sessuali di un docente, che dovrebbe essere per gli studenti un punto di riferimento, parliamo di un’altra docente che ha molestato un bambino di 12 anni.

Abusi sessuali su un bambino di 12 anni da parte di una sua professoressa

La docente, di 38 anni, della provincia di Benevento è stata sospesa da scuola e arrestata, accusata di abusi sessuali nei confronti di un alunno di 12 anni. La procura ha chiesto e ottenuto dal gip gli arresti domiciliari per la donna che risiede ad Arpaia, nel Sannio, e che insegna in una scuola media. Sembra che la donna avrebbe indotto il suo alunno a compiere e subire atti sessuali, non solo in classe ma anche una volta tornato a casa, tramite messaggi, video e audio su Whatsapp.

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Le indagini hanno avuto inizio dopo la denuncia della preside, seguita da quella dei genitori della vittima, a fine marzo. Da fonti del ministero dell’istruzione sappiamo che la docente sarebbe stata già sospesa dopo la segnalazione della preside, e l’Ufficio scolastico regionale sta continuando a seguire da vicino la vicenda. Si è deciso di porre l’insegnante agli arresti domiciliari in quanto la docente è apparsa “non in grado di autoregolare i propri impulsi sessuali“, ha scritto il magistrato nella misura cautelare. Durante gli arresti ha anche il divieto assoluto di ogni forma di comunicazione con minori.

Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell’Istruzione, ha commentato che «l’arresto dell’insegnante del Beneventano ripropone con forza il tema della valutazione psicoattitudinale dei docenti. Premesso che la stragrande maggioranza del personale scolastico è assolutamente affidabile e corretta, bisogna puntare su strumenti che potrebbero aiutare a prevenire episodi gravissimi e a consolidare la fiducia e la serenità delle famiglie».

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Aggiunge: «il sistema di valutazione attuale è troppo sbilanciato verso il nozionismo, anche per via dell’architettura complessiva delle procedure concorsuali va invece pensato un percorso che, soprattutto per gli insegnanti precari che da anni sono già inseriti nel sistema scolastico, sia in grado di valutare davvero le loro competenze, al pari della capacità di saperle trasmettere, e non trascuri l’attitudine a svolgere una professione così complessa e delicata. Un approfondimento anche degli aspetti motivazionali e comportamentali degli aspiranti docenti sarebbe estremamente utile a far emergere immediatamente eventuali problematiche, in modo da evitare che si possano successivamente manifestare in tutta la loro gravità a contatto con gli studenti».

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