Texas: sospesa la legge sull’aborto

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Finalmente arriva una bella notizia dal Texas: la legge sull’aborto che ha fatto tanto discutere in tutto il mondo è stata sospesa. La legge era stata approvata poco più di un mese fa e vietava l’aborto dopo la sesta settimana, divenendo ufficialmente la più stringente d’America. L’Heartbeat Act vietava l’aborto dopo che è stata rilevata la prima attività cardiaca embrionale, quindi dopo circa sei settimane, senza avere delle eccezioni come in caso di stupro o incesto. È persino più stringente di quella della Polonia, che è il paese europeo con la legge sull’aborto peggiore e più maschilista.

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Fonte: Twitter

Alla fine del mese scorso siamo stati felici di gioire per San Marino che ha ufficialmente abolito una legge sull’aborto secondo cui le donne che abortivano, anche solo perché rischiavano la vita con una gravidanza, finivano in carcere. Il referendum sull’aborto ha dato esito positivo. 77,3% dei voti ha deciso di rendere legale l’aborto, mentre il 22,7% ha votato contrario. «Ci aspettavamo un buon risultato. Quello che abbiamo ottenuto ci soddisfa appieno: è stato un plebiscito con più di tre cittadini su quattro che ha votato sì» ha detto Karen Pruccoli, presidente dell’Uds che ha da sempre sostenuto quest’iniziativa, questo passo avanti per i diritti delle donne.

Riguardo al Texas, ai tempi Joe Biden, Presidente degli Stati Uniti d’America, definì questa legge «apertamente incostituzionale», affermando che «questa legge estrema del Texas viola apertamente il diritto costituzionale stabilito dalla (sentenza della corte suprema, ndr) Roe v. Wade e confermata come precedente per quasi mezzo secolo». Tra l’altro, «riduce significativamente l’accesso delle donne alle cure sanitarie di cui hanno bisogno, particolarmente per le comunità di colore e gli individui con basso reddito». La legge però non coinvolge solo le donne, o meglio, in primis le donne, in secundis chi le sostiene.

Joe Biden fece presente che questa legge texana «impone ai privati cittadini di denunciare chiunque credano abbia aiutato un’altra persona a praticare l’aborto, il che potrebbe includere persino un famigliare, operatori sanitari, staff negli uffici delle cliniche, o estranei con nessun legame con le parti in causa». Per questo motivo la sua amministrazione «è profondamente impegnata sul diritto costituzionale stabilito dalla Roe v. Wade cinque decenni fa e proteggerà e difenderà quel diritto». E sembra che ci sia riuscito.

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Fonte: Twitter

Texas: l’Heartbeat Act, la legge sull’aborto, è stata sospesa

In primis, questa legge si chiamava “Heartbeat Act” ed era stata firmata dal governatore del Texas Greg Abbott a maggio, tuttavia dei gruppi che lottano per i diritti umani e civili, tra cui Planned Parenthood e l’American Civil Liberties Union (ACLU), chiesero alla Corte Suprema di bloccare questa legislazione che viola i diritti delle donne. L’ACLU affermò che la corte «non ha risposto alla nostra richiesta. L’accesso a quasi tutti gli aborti è stato appena tagliato per milioni di persone.» Il gruppo confermò anche che, con questa legge, si sta ufficialmente vietando l’aborto che, nel 90% dei casi, avveniva dopo le sei settimane di gravidanza.

A decidere che questa legge sull’aborto debba essere sospesa è stato il giudice distrettuale Robert Pitman, che ha dato il permesso ai giudici di praticare l’aborto senza dover temere di essere denunciati. «Scioccante privazione di un diritto importante. Questa Corte non consentirà che questa scioccante privazione di un diritto così importante continui un giorno di più», ha scritto il giudice nella sua decisione. Tuttavia, nonostante la Casa Bianca sia a favore di Pitman, il Texas ha già annunciato di voler fare ricorso in appello contro la sua decisione.

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Fonte: Twitter

«Dal momento in cui S.B. 8 [Senate Bill 8 sarebbe la legge contro l’aborto, ndr.] è entrato in vigore, alle donne è stato illegalmente impedito di esercitare il controllo sulla propria vita in modi che sono protetti dalla Costituzione», ha scritto il giudice. John Saego, direttore legislativo del gruppo anti-aborto Texas Right to Life ha invece affermato che «S.B. 8 dice che se un’ingiunzione viene respinta, sei ancora responsabile per gli aborti che hai fatto mentre eri protetto da tale ingiunzione», per cui anche se Pitman ha deciso di andare incontro alla donne, non si sa quando i medici potrebbero riprendere a operare.

I medici, comunque, sperano di poter riprendere ad aiutare le donne al più presto. Nancy Northup, presidente e amministratore delegato del Centro per i diritti riproduttivi, ha detto in una dichiarazione che il suo gruppo «spera di riprendere i servizi di aborto completo non appena saranno in grado, anche se la minaccia di essere citati in giudizio retroattivamente non sarà completamente sparita fino a che S.B. 8 non sarà abolito per sempre». Insomma, la situazione non è ancora completamente risolta, ma un passo avanti è stato fatto. Speriamo che il Texas possa riprendere a vivere nel nostro secolo.

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