Aborto: il duro discorso di una dodicenne davanti al legislatore del West Virginia

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Una dodicenne ha tenuto un discorso alla Camera dei delegati del West Virginia per opporsi alla legislazione che vieta l’aborto nello Stato. Nelle ultime settimane sono state tantissime le testimonianze da parte di donne e ragazzine che si sono, improvvisamente, viste private del diritto di scegliere sul proprio corpo. Addirittura, in alcuni casi abbiamo visto una bambina venir privata dell’aborto e manipolata per poter mantenere la gravidanza, conseguenza di uno stupro. Questo non può essere un paese civile.

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«La Costituzione non fa alcun riferimento all’aborto e nessun diritto del genere è implicitamente protetto da alcuna disposizione costituzionale, inclusa quella su cui ora si basano principalmente i difensori di Roe e Casey: la Due Process Clause del quattordicesimo emendamento». «Quella disposizione è stata ritenuta garante di alcuni diritti che non sono menzionati nella Costituzione, ma qualsiasi diritto del genere deve essere ‘profondamente radicato nella storia e nella tradizione di questa nazione’ e ‘implicito nel concetto di libertà ordinata», ha detto il giudice Samuel Alito.

Intanto però le conseguenze di questa scelta cominciano già a entrare nelle vite delle persone, dei cittadini, delle donne e, persino, delle bambine. La dottoressa Caitlin Bernard, un ostetrico-ginecologo di Indianapolis, ha ricevuto una telefonata qualche settimana fa, tre giorni dopo la sentenza della Corte, da un medico in Ohio che aveva una bambina di 10 anni nel suo studio che era incinta di sei settimane e tre giorni, e quindi non idonea a ricevere un aborto nello stato, secondo un rapporto di The Indianapolis Star.

Questo perché in Ohio vige la cosiddetta Heartbeat Act, ovvero la legge che vieta l’aborto dopo che è stata rilevata la prima attività cardiaca embrionale, quindi dopo circa sei settimane, senza avere delle eccezioni come in caso di stupro o incesto. Questa è una legge molto controversa in quanto, secondo gli studiosi e non quelli che studiano sulla Bibbia per regolare la vita delle persone nel 2022, quello che viene rilevato durante questa fase è solo «una parte del tessuto fetale che diventerà il cuore come l’embrione si sviluppa». Adesso, però, le donne parlano, e persino una dodicenne.

Dodicenne parla dell’importanza del diritto all’aborto

«Gioco per la squadra di pallavolo e corro in pista. La mia istruzione è molto importante per me e ho intenzione di fare grandi cose nella vita», ha detto ai legislatori Addison Gardner, studentessa della Buffalo Middle School, durante una sessione speciale. Poi domanda: «Se un uomo decide che sono un oggetto e mi fa cose indicibili e tragiche, dovrei, un bambino, portare e dare alla luce un altro bambino?».

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Addison è una delle circa 90 persone che hanno parlato in una conferenza pubblica, condividendo le proprie storie sull’aborto prima che una legge fosse approvata per vietarlo. L’Independent riporta le sue parole. «Devo sottoporre il mio corpo al trauma fisico della gravidanza? Devo subire le implicazioni mentali, un bambino che non aveva voce in capitolo su ciò che veniva fatto al mio corpo?». Pone poi una domanda molto importante a cui in troppi non pensano: «Alcuni qui dicono di essere pro-vita. E la mia vita? Della mia vita non ti importa?».

Intanto lunedì scorso il governatore del West Virginia Jim Justice, un repubblicano, ha chiesto ai legislatori di modernizzare e chiarire le restrizioni sull’aborto. «Dal momento in cui la Corte Suprema ha annunciato la propria decisione a Dobbs, ho detto che non avrei esitato a convocare una sessione speciale». «Come ho detto molte volte, sostengo con orgoglio la vita e credo che ogni vita umana sia un miracolo che vale la pena proteggere».

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E nonostante tutte le testimonianze, la situazione sull’aborto non è cambiato. All’Associated Press il repubblicano Brandon Steele, un sostenitore dell’HB 302, ha detto che «quello che mi risuona nelle orecchie non è il rumore della gente qui. Sono le grida dei non nati, decine di migliaia di bambini non ancora nati che sono morti oggi. … Il loro sangue urla dalla terra oggi che metti fine a questa cicatrice sul nostro stato, che rimuovi questa maledizione da questa terra che ci è stata imposta da un tribunale tanto tempo fa».

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