Drama nella casa di Topolino: Abigail Disney attacca i manager per i licenziamenti

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La crisi da Covid-19 non lascia scampo a nessuno: mentre in Italia pensiamo soprattutto ai ristoranti e alle piccole imprese, nel resto del mondo a essere colpiti sono anche i dipendenti della Disney. Già ad aprile erano stati licenziato 100mila dipendenti, mentre adesso si preparano al licenziamento di altri 32mila: ma loro hanno dalla propria parte Abigail Disney, l’ereditiera che non lascia scampo a nessun potente che cerca di arricchirsi a discapito dei lavoratori.

Abigail Disney, per chi non la conoscesse, è una sessantenne produttrice, una filantropa e un’attivista sociale, nipote di Roy O. Disney, co-fondatore della Walt Disney Company insieme al fratello Walt e, per questo, è l’ereditiera del 3% delle azioni della compagnia sebbene non faccia parte del consiglio che prende le decisioni. Quel 3% vuol dire guadagnare 180 milioni, di cui, più della metà, dona in beneficienza per cause umanitarie e per la battaglia sulla parità di genere.

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Fonte: deadline

Potremmo dire che Abigail Disney è quasi la pecora nera della grande famiglia, quella che non pensa minimamente ai suoi dipendenti e ne licenzia più di 100mila, di cui molti sottopagati, ma che non toglie mai un centesimo dalle proprie tasche. Già nel 2005 aveva iniziato la sua battaglia contro il manager Michael Eisner, che aveva reso la società di suo nonno in un colosso del cinema.

In questi giorni, parlando a una radio californiana, ha espresso ancora una volta la sua opinione contrariata su quello che i manager stanno facendo alla Disney, spiegando loro come dovrebbero comportarsi per evitare che «la magia si spenga»: «dovete mettere la gente che lavora prima del profitto», ha detto. E come darle torto, in fin dei conti? Soprattutto dopo aver rivelato che «mentre i manager si arricchiscono, lavoratori che guadagnano 15 dollari all’ora non avranno più i soldi per sfamarsi?».

Abigail Disney e la rivolta contro la società del nonno

«Dovete mettere la gente che lavora prima del profitto, oppure la magia prima o poi finirà. La Disney con queste decisioni perderà il suo vecchio fascino. Non sono scelte vincenti quelle che si stanno facendo. Com’è possibile che gli stipendi dei quadri alti sono tornati a salire ai livelli prima del Covid, mentre quelli dei dipendenti di livello più basso sono scomparsi e verranno mandati a casa in massa?

Com’è possibile che il consiglio di amministrazione pensi solo al profitto e non alle persone che sono dietro la grande famiglia Disney che ha ramificazioni in tutto il mondo?»

Sono queste le parole che Abigail Disney ha usato in una radio californiana per esprimere il suo dissenso nei confronti dei licenziamenti e di come i manager della Disney stiano cercando di lucrare sulle spalle dei poveri lavoratori che recepivano già uno stipendio misero confrontato al loro. I dipendenti che rischiano il licenziamento sono 32mila, questo perché i parchi, a causa del Covid-19, non potranno riaprire e non saranno comunque frequentati come avveniva lo scorso anno.

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Fonte: townecountrymagazine

Non ritiene che neanche il nuovo Presidente, Joe Biden, possa migliorare questa situazione, pensa addirittura che potrebbe peggiorarla, poiché non potrà fare nulla per tentare di aiutare i lavoratori, sebbene non possa ignorare che l’ex boss della Disney, Bob Iger, era un attivo sostenitore dei democratici e aveva persino l’obiettivo di divenire presidente del partito.

«La Disney non riuscirà più a cambiare per fattori esterni. Il solo cambiamento può avvenire dall’interno. Ma non ne vedo i segnali nemmeno con l’arrivo di Robert Chapek che da febbraio del 2020 è ai vertici del colosso».

Secondo Abigail Disney, quindi, è sbagliato mettere le shares e la popolarità dell’industria davanti a fin troppe persone che ci lavorano. Dopo l’intervista, ha continuato la sua lotta contro i vertici della compagnia che fondarono il nonno e il fratello, paragonando i manager a Ebenezer Scrooge, l’antieroe avaro e misantropo protagonista di A Christmas Carol: 

«Un buon manager nel senso di Ebenezer Scrooge, e non nel senso di una persona che vede tutti coloro che lavorano per lui come un essere umano a pieno titolo con uguale diritto alla dignità».

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Fonte: imdb

Voi che ne pensate? Siete dalla parte di Abigail Disney o pensate che abbia torto e che la Disney faccia bene a licenziare i dipendenti continuando però ad arricchirsi?

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