13enne picchiata da un branco di coetanei, che condividono il post sui social

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Siamo nel 2021, nel XXI secolo, e ancora ci tocca riportare e leggere notizie simili. Il bullismo è un problema da sempre, forse è una di quelle cose che sono rimaste con il tempo. Persone che si ritengono superiori e si approcciano con violenza, psicologica e soprattutto fisica. Quest’ultimo caso, purtroppo, è quello che ha dovuto subire la povera 13enne fiorentina, picchiata da un branco di coetanei, filmata mentre soffriva e, come se non bastasse, quel video e quelle foto sono anche state diffuse, come se fosse solo un gioco.

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Fonte: pinterest

Ho utilizzato il termine branco per descrivere quei ragazzini che hanno picchiato la 13enne, sette contro una, e non è stato un caso. Ho scelto proprio branco perché, con branco, si intende un gruppo di animali della stessa specie e, perdonatemi, ma a 13 e 14 anni si dovrebbe già avere la consapevolezza di sapere che è sbagliato picchiare una ragazzina, in particolare in questo periodo in cui tutti amano dire che i ragazzi maturano prima, per cui, animali della stessa specie, mi è sembrato adatto.

A riportare la notizia è stato La Nazione, in cui viene raccontato che sette ragazzini hanno scelto di picchiare la 13enne, già precedentemente vittima di bullismo dallo stesso capogruppo (la tipica chica mala, una ragazzina che ha bisogno di picchiare una sua coetanea per avere degli amici, per incutere terrore perché, altrimenti, nessuno passerebbe del tempo insieme a lei), preoccupandosi anche di registrare tutto, in modo che possano vantarsi delle proprie azioni sui social.

Ci rendiamo conto a che punto della società siamo arrivati? Quello in cui si pensa che un filmato in cui si picchia una 13enne sola e indifesa potrebbe portarci popolaritàlikessostegno. Ma, in fin dei conti, è questo il ragionamento di un bullo. Incutere terrore nella vittima per far sì che anche quelli che sono dalla nostra parte ci temano, in modo che non si mettano mai contro di noi. Perché, mi spiace, ma i bulli non hanno amici. Hanno solo accanto delle persone che hanno paura di loro. O che fanno pena quanto loro.

13enne picchiata da 7 coetanei: le parole del padre

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Fonte: pinterest

La ragazzina è stata portata in ospedale, dimessa con sette giorni di prognosi. Ha paura di uscire sola, di tornare a scuola, ha crisi di pianto. Il video dura tre minuti e 26 secondi, è stato condiviso in un gruppo su Whastapp, accompagnato da insulti, e su Instagram. Perché, adesso, il bullismo non si ferma solo tra i banchi di scuola, ma continua online, mentre dovresti essere al sicuro, fra le mura domestiche.

 

Il padre della 13enne ha detto a La Nazione: «È agghiacciante, in sette contro una. Non avrò pace fino a quando non saranno intercettati i genitori di questi ragazzi. Hanno tutti tra i 13 e i 14 anni e saranno gli uomini e le donne di domani. Mia figlia da una settimana ha crisi di pianto, non dorme e ha paura a tornare a scuola. Ha paura di essere derisa».

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Fonte: pinterest

Nel video, che il padre non ha voluto vedere perché «fa male vedere lei così indifesa e sola in mezzo al branco. E mi fa ancora più male vedere così tanta cattiveria da parte di ragazzini», si vede come l’hanno accerchiata, come le chiedono se avesse paura, fra le risate. E poi, la frase più agghiacciante, quella che descrive al meglio la nuova generazione di rincitrulliti: «questo è perfetto per Instagram». Ma, state tranquilli, perché quel video che hanno registrato per Instagram, sarà anche la loro condanna.

 

I 13enni e 14enni presenti sono stati tutti riconosciuti, grazie a quel video di cui andavano fieri: hanno un volto, un nome e un cognome, e anche una denuncia ai carabinieri. Come ha detto il padre, questi ragazzetti saranno gli adulti di domani, come possiamo anche solo pensare che potrebbero migliorare il futuro se attaccano in branco una 13enne indifesa? Spero che abbiano capito per bene il proprio errore, ma anche che vengano puniti. Non solo per fare giustizia alla ragazzina, ma anche per far comprendere loro che non sono ineluttabili, e il bullismo ha le sue conseguenze. Anche sui bulli.

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